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   N.I.R.D.A. - save the pets
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GattoTiti

Registrato dal: 20-05-2005
| Messaggi : 9867
  Post Inserito 29-06-2007 alle ore 16:44   
Direttamente dal sito della Forestale, le pagine specifiche sono ancora in lavorazione e viene indicato questo numero della sede di Roma: 06/85230251

Polizia ambientale e Forestale

Nucleo Investigativo Reati in Danno agli Animali
Svolge attività di investigazione complessa, di coordinamento e di indirizzo delle operazioni di contrasto ai reati in danno agli animali. E’attento ai fenomeni di importazione illegale di qualsiasi specie animale dai Paesi terzi, compreso gli esemplari di cattura illegale, vigila sul commercio di fauna e avifauna autoctona, tutela e difende i diritti degli animali riconosciuti dalle leggi.
Allo stato attuale, in virtù di una precisa scelta, determinata da eventi di rinnovamento legislativo e sicuramente anche da una maggiore sensibilità verso queste problematiche, l’Amministrazione forestale intende collocare l’antibracconaggio in un settore più ampio, che si allarga alle “attività di vigilanza, prevenzione e repressione dei reati compiuti in danno agli animali”.
Nel luglio del 2004 ha finalmente visto la luce la legge contro il maltrattamento degli animali, che, se anche lacunosa per alcuni aspetti e contraddittoria per altri, e non rispondente in pieno alle aspettative degli addetti del settore, rappresenta comunque uno strumento assolutamente indispensabile al nostro lavoro. Uno strumento, non un limite, poiché la norma acquista vita e spessore attraverso l’operatività, l’applicazione, la giurisprudenza. In quest’ottica il CFS si pone come motore di tale dinamismo.
La materia riguardante il maltrattamento degli animali è vasta ed ha molteplici aspetti, tutti importanti. Uno sicuramente, riguarda le modalità operative di questo servizio, che pongono difficoltà non da poco a chi deve lavorare su questi reati. In primis, l’oggetto delle attività di polizia giudiziaria di questo settore: l’animale.
Lavorare con gli animali non è facile: pone alcune questioni di non banale risoluzione.
Si pensi, solo per fare un esempio, agli enormi problemi che pone il sequestro dell’animale vivo in quanto corpo del reato. Esso va custodito, mantenuto in vita al meglio, curato e protetto. Devono essergli assicurate le migliori condizioni di vita possibili, altrimenti si avrebbe il paradosso che chi interviene contro il maltrattamento animale ne diventa egli stesso l’autore.
Non si tratta solo di combattere generici ed episodici atti di “crudeltà” e di “maltrattamento”. Si tratta di fronteggiare vere e proprie organizzazioni criminali che operano su tutto il territorio nazionale e che ricavano dalle loro attività illecite centinaia di milioni di euro. Non a caso, dopo la droga, a livello mondiale, il commercio illecito di animali è la seconda fonte di guadagno della malavita organizzata. Solo per fare qualche esempio, basti pensare al traffico di animali esotici, di avifauna selvatica, alla tassidermia illegale, all’affare canili, ai combattimenti dei cani, all’importazione di cuccioli dai paesi dell’est. E ancora, all’importazione illecita di pellicce, di prodotti derivati dagli animali ecc.

GattoTiti


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danyela

Registrato dal: 03-03-2007
| Messaggi : 524
  Post Inserito 01-07-2007 alle ore 14:47   
post interessante!!!!


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