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   LEGGENDE SUL GATTO
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omero

Registrato dal: 19-01-2007
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  Post Inserito 30-10-2007 alle ore 21:52   
LEGGENDE SUL GATTO

Nella Bibbia si parla poco del gatto, simbolo di lascivia e lussuria. Ma una leggenda lo cita addirittura nei primi episodi biblici.

Dopo la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso e l’uccisione di Abele da parte di Caino, Giacobbe, il terzo figlio di Adamo, si lamenta di voler tornare in paradiso.
Un gatto, commosso per la disperazione del fanciullo, decide di accompagnarlo grazie alla sua capacità di vedere nel buio. Dopo un lungo viaggio, dal bastone di Giacobbe spuntano germogli e fiori (tale sarà l’origine della bacchetta del prestigiatore): sono alla porta del paradiso, custodita da un angelo di fuoco. Il gatto dice di piantare il bastone che produrrà le sementi che si spargeranno sulla terra arida e inospitale. L’angelo raccomanda loro di trasmettere ai discendenti il segreto del cammino verso il paradiso. Secondo la leggenda esistono sulla terra un uomo e un gatto depositari di questo segreto…

Un’altra leggenda biblica vede un topo di Satana che rosicchia lo scafo dell’Arca di Noè, per annientare l’umanità. Il gatto, creato da Dio, uccide il topo e salva tutti.

Una leggenda racconta che un micio si sdraiò affianco a Gesù nella stalla di Betlemme per riscaldarlo e proteggerlo dal freddo. Da allora tutti i gatti tigrati portano una M sulla fronte in onore delle Madonna.
Secondo un’altra leggenda riportata dal reverendo G.J. Ousley in un libro del 1023, mentre Gesù nasceva nella stalla di betlemme, sulla paglia accanto a lui una gatta dava alla luce i suoi piccoli.
Forse allora non sarebbe sbagliato aggiungere al presepe anche la statuina di un micio...

Una leggenda russa narra di un cane e di un gatto che fanno la guardia alla porta del paradiso. Lucifero cerca di entrare assumendo le sembianze di un topo: il cane lo lascia passare mentre il gatto gli si avventa contro e lo uccide.

Una fiaba tedesca narra che, per salvare il suo innamorato, una principessa fu costretta a filare diecimila matasse di filo in un mese. Non ce l'avrebbe fatta se non fosse stata aiutata dai suoi gatti e, per ricompensarli, donò loro le fusa, cioè il suono prodotto dai fusi del filatoi quando girano.

In India, gatti e tigri vivevano in armonia, cacciando insieme e dividendosi le prede. Un giorno le tigri domandarono al gatto di andare a cercare fuoco al villaggio per cuocere una preda. Il gatto si recò al villaggio ma non seppe resistere ad una ciotola di latte: quando tornò con il tizzone le tigri affamate avevano già mangiato la preda cruda. Arrabbiate si misero ad inseguire il gatto che scappò al villaggio, dove si fermò protetto dagli uomini.

In Birmania un gatto era oggetto di culto. I sacerdoti, Kittah, avevano il potere di reincarnarsi in un gatto alla loro morte. Per sfuggire ai bramini costruirono un tempio sotterraneo. In questo tempio viveva un venerabile sacerdote che aveva venerato per tutta la vita la dea dagli occhi di zaffiro, e il suo gatto oracolo. Una sera, mentre gli invasori minacciavano il tempio, il sacerdote morì e il gatto balzò sulla testa del suo maestro: le zampe, purificate dal contatto, divennero bianche, il pelo dorato come la barba del sant’uomo e gli occhi come quelli della dea. Il gatto suggerì di sbarrare la porta a sud e respinsero i nemici. Il gatto rimase immobile davanti alla statua della dea e dopo sette giorni morì. I sacerdoti stavano pensando a un successore del venerabile quando apparve una processione di cento gatti che indicarono il più giovane come il successore cercato.

In Cina e in Giappone si racconta che alla morte di Buddha, tutti gli animali erano riuniti intorno alle sue spoglie. Un gatto uccise un topo e per aver ucciso un essere vivente in quel giorno sacro venne escluso dallo zodiaco.

Una leggenda racconta che un giorno Buddha mise i suoi gatti di guardia all'albero della Sura. I mici, però, bevvero il portentoso liquido che usciva dalla pianta, caddero in catalessi e si svegliarono vispi come prima. Per questo in oriente i gatti sono il simbolo della rinascita.

In Giappone si narra che il decimo giorno del quinto mese dell'anno 999 un mandarino cinese donò un gattina all'imperatore Ichijo. Dopo qualche tempo la gattina diede alla luce, nel palazzo di Kyoto, cinque teneri gattini. Fu così, secondo la leggenda orientale, che i gatti misero piede nel paese del sol levante.

Racconta una leggenda giapponese che i cuccioli di una gatta caddero in un fiume. I loro lamenti e quelli della loro madre furono così strazianti che i salici lungo le rive del fiume si commossero e stesero i rami nell'acqua affinche i gattini potessero arrampicarsi e salvarsi. Ecco spiegata la forma assunta dai rami del salice piagente.

Il gatto siamese (thai), ha origini misteriose. E' certamente una razza orientale, ma non è detto che sia davvero originario della Thailandia (anticamente detta Siam). Ma naturalmente è un gatto molto antico, e lo dimostrano le leggende fiorite sul suo conto. Secondo alcune fonti i membri della famiglia reale siamese dopo la morte si reincarnavano nel loro gatto. Il gatto veniva inumato con il defunto, ma nella tomba venivano praticate delle uscite che gli permettevano di fuggire portando con sé l'anima del morto. Il gatto veniva quindi riaccolto a corte e trattato con rispetto, come una persona di famiglia.

Secondo un' antica leggenda, le principesse dell’antico Siam amavano abbellirsi con preziosissimi bracciali. Ogni volta che le belle aristocratiche facevano i loro bagni, avevano l' abitudine di mettere i bracciali attorno alla coda dei loro gatti, che dovevano rimanere immobili. E' per questo che la coda dei mici siamesi è sempre ricurva.

Un'altra leggenda spiega il perché del caratteristico nodo che spesso i siamesi hanno sulla coda. Un giorno una coppia di giovani mici si recò nel bosco per cercare un calice che era stato trafugato a corte. Lo trovarono, ma era troppo pesante per trasportarlo. Così decisero di dividersi: la femmina sarebbe rimasta di guardia mentre il maschio avrebbe cercato aiuto.
Ma la micia era incinta e stava per partorire, così, per non pedere il calice durante il travaglio, se lo legò alla coda. Quando il maschio tornò, quattro giorni dopo, trovò la gatta che allattava i micini con il calice accanto; ma quando andò a sciogliere la coda vide che vi era rimasto un nodo. Quel nodo l'avevano anche i gattini e sarebbe stato da allora un segno distintivo dei gatti siamesi.

Una variante narra di un re che viveva in un magnifico palazzo di fronte al quale c’era un grande parco ed una piscina che comunicava, con uno stretto passaggio, con un fiume, popolato da coccodrilli, che scorreva nei pressi. Il re amava molto i gatti e ne accoglieva un gran numero nella sua residenza. Aveva anche una giovane figlia, luce dei suoi occhi. Un giorno, dovendo allontanarsi e preoccupato per la principessa, chiamò i gatti, raccomandò loro di vegliare e prendersi cura della fanciulla in sua assenza e partì. Faceva molto caldo e la principessa decise di ristorarsi con un bagno in piscina. Senonché, mentre lei sguazzava con un certo numero di gatti di guardia attorno al bordo, un famelico coccodrillo imboccò il passaggio che portava dal fiume alla piscina per farsi un sol boccone della fanciulla. Allora, i gatti si precipitarono sulle sponde del passaggio e, agitando le loro code nell’acqua, distrassero il coccodrillo dando alla principessina il tempo necessario per mettersi in salvo. Però, nel frattempo, il rettile aveva già mozzato le loro appendici caudali con un solo morso. Da quel momento, secondo questa leggenda, i gatti siamesi si dividono in due famiglie: quelli con la coda lunga, che erano rimasti nel Palazzo, sono i gatti “del tempio” e quelli che avevano sacrificato le loro code per salvare la principessa sono i “gatti della piscina”.

Secondo una leggenda anticamente diffusa in Francia e in Inghilterra, il Matagot è un gatto randagio, portafortuna e in cerca di padrone. Per propiziarselo bisogna offrirgli del pollo arrosto e poi accoglierlo in casa. La prima sera che il Matagot passa in casa deve ricevere cibo proveniente dallo stesso piatto del padrone. Per ricompensarlo il Matagot donerà all'umano delle monete d'oro e molta fortuna. Ma se ci pensiamo bene... ogni randagino adottato può diventare un Matagot

Una superstizione Turca ritiene che il grande Mustafa Kemal Ataturk, il fondatore della repubblica turca, si debba reincarnare un giorno nel corpo di un gattone Angora Turco di colore bianco ad occhi impari (un blu e uno ambra, per la precisione) e sordo.

Sulle antiche monete greche di Taranto è raffigurato il mitico fondatore della città, Taras, che gioca con un gatto. Probabilmente qualche leggenda gli attribuiva l'introduzione in Italia di quell'animale esotico, che in realtà era giunto nelle colonie greche dell'Italia meridionale a seguito dei frequenti rapporti commerciali con l'Egitto.

Quello dei gatti alati è un mito che forse nasconde un fondo di verità. Nel corso della lunga storia felina sono stati avvistati più volte mici che avevano curiose escrescenze sulla schiena, tali da sembrare ali. La leggenda e la scienza qui s'incontrano, e spesso e volentieri mici di tal fatta sono stati interpretati di volta in volta come creature angeliche oppure diaboliche.
L'ultimo caso di un avvistamento simile si è avuto nel 2004, in Russia. In quel caso il micio è stato decisamente sfortunato perché, considerato subito un inviato del diavolo, è stato ucciso e gettato nel fiume da un contadino ubriaco.
Ma esistono spiegazioni razionali per questo fenomeno, di cui una veramente banale. Si ipotizza, per esempio, che possa semplicemente trattarsi di nodi nel pelo in gatti randagi a pelo lungo... visto che un gatto randagio non ha chi lo spazzoli o gli tagli via i nodi, questi si accumulano e sovrapponendosi creano delle escrescenze pelose tipo ali, quando il gatto corre anche i ciuffi di pelo si muovono e sembra che il gatto stia sbattendo le ali.
Oppure potrebbe trattarsi di una malattia della pelle chiamata Astenia Cutanea Felina (ma ne esiste anche una versione "umana"), si tratta di una malattia genetica molto rara che rende la pelle sulla schiena dei gatti molto fragile ed elastica. Questa tendendosi crea dei lembi che potrebbero sembrare ali. Insomma, proprio nulla di soprannaturale.

Secondo la mitologia nordica la dea Freya viaggiava su un carro trainato da gatti volanti. Chiunque trattasse bene i gatti si meritava automaticamente la benevolenza della dea.

In Polonia si narra di una gatta che, disperata per la fine che avrebbero fatto i propri cuccioli, gettati al fiume dal padrone, stava manifestando tutto il suo struggente dolore con pietosi e strazianti miagolii. I Salici, presenti sulla sponda del fiume, impietositi dalla scena atroce, tesero i loro rami verso il fiume per permettere ai gattini di aggrapparsi, così facendo li salvarono dalla triste fine.
Da allora, ogni primavera i salici non fioriscono ma, in ricordo di quanto accaduto, si ricoprono di una morbida infiorescenza lanuginosa e di colore bianco, simile al pelo dei gattini, tali infiorescenze vengono chiamate appunto “Gattini”.

{liberamente tratte da internet}

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: omero il 31-10-2007 18:19 ]


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Grimalkin

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  Post Inserito 07-12-2007 alle ore 19:05   
Si narra anche che Maometto possedesse una gattina a cui era affezionato moltissimo; la gattina si chiamava Muezza, e la M che i gatti sembrano avere sulla fronte sarebbe il segno delle carezze che Maometto faceva alla micia. Pare che un giorno Muezza si fosse addormentata su una delle larghe maniche del caffetano di Maometto, e lui, che doveva alzarsi, per non svegliarla preferì tagliare via la manica per lasciarla sotto alla gattina.
Chi l'avrebbe mai detto?


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edissa

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  Post Inserito 07-12-2007 alle ore 23:49   
bella sta cosa della manica vero anche che del corano conosciamo solo quello che passa la tv a leggerlo invece è bello non è vero ch e incita alla violenza...
il problema sono le persone coem ci sono pur ei cattolici fissati che vorrebbero imporre algi altri la loro visione della vita


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Grimalkin

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  Post Inserito 08-12-2007 alle ore 19:57   
Che dire.. a ben guardare tutte le religioni hanno i loro fanatici integralisti, noi pure abbiamo avuto le crociate e l'inquisizione, dopotutto. Per non parlare dei roghi di presunte streghe e le stragi di gatti nel medioevo.. che portarono a una moltiplicazione stratosferica della popolazione di topi e quindi alla diffusione delle peste nera che uccise tre quarti della popolazione europea. Furbi, eh?

E lo sapevate che il papa Gregorio IX nella bolla "Vox in Roma" del 13 giugno 1233 fa menzione al gatto nero che cadde dal cielo, indicando in questa visione Lucifero? Inoltre all'epoca era risaputo che il giorno del giudizio si sarebbero visti i gatti arrampicarsi sui muri dell'inferno..
Questa bolla pontificia che addirittura scomunica i gatti neri, mai revocata, teoricamente è ancora valida.. Quindi, ragazzi miei, chi ha in casa qualche gatto nero sarebbe di fatto scomunicato! Io ne ho due..





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Ocean

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  Post Inserito 09-12-2007 alle ore 22:03   

"SE FOSSE POSSIBILE INCROCIARE L'UOMO CON IL GATTO, LA COSA MIGLIOREREBBE L'UOMO, MA DI CERTO PEGGIOREREBBE IL GATTO"
- MARK TWAIN -


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omero

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  Post Inserito 09-12-2007 alle ore 22:46   
Grimalkin mi hai fatta scompisciare


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Anonimo





Utente non pi� presente nel nostro database!

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  Post Inserito 10-12-2007 alle ore 21:36   
[QUOTE]
08-12-2007 alle ore 19:57, Grimalkin wrote:
Che dire.. a ben guardare tutte le religioni hanno i loro fanatici integralisti, noi pure abbiamo avuto le crociate e l'inquisizione, dopotutto. Per non parlare dei roghi di presunte streghe e le stragi di gatti nel medioevo.. che portarono a una moltiplicazione stratosferica della popolazione di topi e quindi alla diffusione delle peste nera che uccise tre quarti della popolazione europea. Furbi, eh?

E lo sapevate che il papa Gregorio IX nella bolla "Vox in Roma" del 13 giugno 1233 fa menzione al gatto nero che cadde dal cielo, indicando in questa visione Lucifero? Inoltre all'epoca era risaputo che il giorno del giudizio si sarebbero visti i gatti arrampicarsi sui muri dell'inferno..
Questa bolla pontificia che addirittura scomunica i gatti neri, mai revocata, teoricamente è ancora valida.. Quindi, ragazzi miei, chi ha in casa qualche gatto nero sarebbe di fatto scomunicato! Io ne ho due..



[/QUOTE] ciao dove hai trovato la notizia della scomunica per i gatti neri? ??


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Grimalkin

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  Post Inserito 13-12-2007 alle ore 20:54   
X Omero:
Poi dicono che i Papi quando legiferano in materia ecclesiastica non possono sbagliare, perchè ispirati dallo Spirito Santo..

X Ziolupo:
Non ricordo bene dove l'ho letto, perchè di libri sui gatti ne ho tantissimi, ma se digiti "vox in roma" su google esce fuori di tutto!


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  Post Inserito 14-12-2007 alle ore 11:09   
grazie andrò a cercare


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Stregatto67

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  Post Inserito 18-03-2010 alle ore 13:53   
Invece si narra che il gatto dell'isola di Man è senza coda perchè arrivò sull'arca mentre si chiudevano le porte... quindi la coda restò fuori.

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Stregatto67 il 18-03-2010 13:54 ]


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