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   L’ANIMALE SACRO DELL’EGITTO
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omero

Registrato dal: 19-01-2007
| Messaggi : 6576
  Post Inserito 30-10-2007 alle ore 21:55   
L’ANIMALE SACRO DELL’EGITTO

L’unico vero mistero del gatto è perché abbia deciso di diventare un animale domestico.
Compton Mackenzie

L’inizio del rapporto fra uomo e gatto giace nel buio della storia, probabilmente da almeno 8000 anni. Le più antiche testimonianze del legame fra uomo e gatto risalgono all’Egitto di 7000 anni fa con il ritrovamento di mandibole di gatto vicino agli accampamenti umani.
Senza dubbio i gatti erano tollerati dai gruppi di contadini ma l’addomesticamento vero e proprio dovette incominciare attorno ai 5000 anni fa, testimoniato da immagini funerarie e gatti mummificati. 4000 anni fa era ormai un animale abituato alle dimore umane, cacciava i topi e serviva come svago ai ceti più elevati che lo ammiravano nella caccia agli uccelli.
Il gato domestico d’Egitto è risultato essere un incrocio di parecchie specie selvatiche tra cui il gatto fulvo (Felis lybica), il gatto asiatico del deserto (Felis ornata) che vive ancora oggi allo stato selvatico in Iran e Pakistan, il gatto della giungla (Felis chaus).

Le dee leonessa, Sachmet, Hathor e Telfnut, avevano un ruolo di rilievo nell’immenso panorama divino degli egizi. Rappresentavano l’energia vitale e guaritrice; erano imprevedibili e pericolose, difficili da placare. Un mito egizio narra che dopo il fallimento di placare l’ira di Sachmet, la leonessa si spostò in Nubia lasciando l’Egitto. Il dio Thot, assumendo le sembianze di scimmia la fece ridere danzando e cantando: la leonessa divenne una gatta dolce che faceva le fusa. La dea leonessa si fuse con la dea gatta: Bastet.
A questo punto il gatto assurse ad animale sacro e aveva anche una sua città, Bubastis.
L’uccisione di un animale sacro era punibile con la morte. Lo storico greco Diodoro, narra di un carro romano che travolse e uccise un gatto. Gli egiziani insorsero e linciarono il romano. Questo avvenimento servì ai triunviri, Pompeo Cesare e Crasso come pretesto per attaccare l’Egitto.
Al tempo delle invasioni persiane, i soldati liberarono un immenso numero di gatti davanti a loro, e le truppe egiziane si arresero senza combattere. Quando un gatto moriva, i proprietari ne facevano imbalsamare il corpo e si radevano le sopracciglia in segno di lutto.

Bastet, divinità androgina (corpo di una donna e la testa di un gatto con sguardo misterioso ed incantatore), simbolo della luce, del calore, ma, proprio perchè raffigurata con la testa felina, anche della luna, e quindi della notte. Dea della musica, della danza, della gioia e della maternità. La sua protezione si estendeva ai bambini proteggendoli dalle epidemie. Simboleggiava anche la fecondità e la bellezza e le donne allungavano i loro occhi con il kohl, per somigliare alle gatte. Il culto della dea, e con esso quello dei gatti, durò secoli fino al 350 a.C. quando cominciò a declinare fino a scomparire completamente nel 390 a.C. con un decreto imperiale che ne sanciva definitivamente la fine.



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Grimalkin

Registrato dal: 23-02-2007
| Messaggi : 116
  Post Inserito 13-12-2007 alle ore 21:18   
Sekhmet in realtà è l'altra faccia di Bastet. Viene raffigurata come una donna con la testa leonina, sormontata dal sole e dall'ureo.
Dea della guerra, impersonifica i raggi del sole ed è lo strumento della vendetta di Ra contro l'insurrezione degli uomini.
Anche nella mitologia egizia c'è un momento in cui Ra, disgustato dagli uomini, decide di distruggerli; invece di mandargli mettiamo un diluvio, manda Sekhmet che, in forma di leonessa, comincia a fare strage del genere umano, e si ubriaca a tal punto di sangue che perfino Ra non riesce più a fermarla.
Il dio Thot allora (dio degli scribi, della saggezza etc) escogita uno stratagemma: fa tingere di rosso una grande quantità di birra e Sekhmet, credendola sangue, la beve tutta e cade addormentata (noi diremmo ubriaca fradicia). La sua furia si placa e al risveglio è diventata Bastet, l'esatta antitesi di Sekhmet.
Con gli dèi egizi è sempre un macello, perchè sono venerati in modi diversi e aspetti diversi a seconda che si tratti dell'Alto o del Basso Egitto, certe volte cambiano perfino di città in città..è veramente difficile tenere traccia di tutta la genealogia..






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