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  >>  Gatto  >>  Diagnosi di FIP: e adesso? - Discussione n 82548 - PermaLink
   Diagnosi di FIP: e adesso?
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Inizio discussione    ( Risposte ricevute: 2 )
shy_1965

Registrato dal: 19-02-2007
| Messaggi : 3576
  Post Inserito 08-09-2013 alle ore 14:32   
Non scrivo da una vita, per motivi inutili da spiegare ora.
Ho deciso di ripresentarmi perché sto vivendo un incubo e ho bisogno di sentire pareri e spiegazioni che finora non mi sono stati dati da nessun vet, ci hanno solo girato intorno e non ho capito se perché non me lo vogliono dire o perché non lo sanno nemmeno loro.

Uno dei miei tre gatti ha iniziato a stare poco bene il 20 luglio. Lui, che era un gran mangione, quel giorno non aveva quasi toccato cibo. Ho pensato ad una giornata "no", ma quando anche il giorno dopo (domenica) ha quasi disconosciuto il cibo, mi sono preoccupato.
Sono andato dalla vet che riscontrava ipetermia (40.2°C) ma null'altro e mi prescriveva del Baytril. Dopo un paio di giorni senza effetti visibili abbiamo fatto un'ecografia addominale che non mostrava anomalie.
Purtroppo nei giorni successivi la febbre saliva.
Il micio ha cominciato a mostrare difficoltà respiratorie e due giorni dopo era in dispnea. I vet mi indirizzavano alla facoltà veterinaria e qui il micio subiva una centesi toracica e lo ricoveravano per alcuni giorni. Durante la degenza il micio è stato aspirato altre tre volte, per un totale di liquido aspirato quasi pari a 300 cc.
Alle dimissioni, dieci giorni dopo, mi dicevano che nel giro di pochi giorni si sarebbe resa necessaria la soppressione perché la situazione era compromessa. In effetti la febbre non scendeva, nonostante i vari antibiotici tentati nei giorni successivi a casa nostra, e ad un certo punto il micio ha smesso di mangiare e di bere. Siamo riusciti a mantenerlo solo con l'alimentazione forzata e l'idratazione sotto cute. Sembrava una situazione davvero compromessa, invece dopo un mese, grazie anche alle cure di un'altra clinica dove i vet decidevano di intraprendere una terapia d'urto, il gatto stava bene e si stava riprendendo.

Il micio, che aveva sempre vissuto in cortile in quanto FIV+ e FeLV+ (ho altre due gatte sane in casa che non escono mai), durante le terapie d'urto da svolgere a domicilio, doveva stare in casa 24h. Gli abbiamo approntato un angolo per lui e lui se ne stava bravo lì.

Ieri avevamo la visita di controllo, ma ci siamo accorti di un addome un po' pronunciato, apparso tra giovedì e venerdì. I vet hanno fatto un'ecografia e hanno trovato un importante versamento addominale.
Qui di seguito la trascrizione del referto:

Fegato con parenchima normoecogeno ed omogeneo senza focalità.
Colecisti con pareti regolari senza litiasi; vie biliari in limiti di norma.
Area pancreatica moderatamente ingrandita (diam. trasv. di circa 9 mm) con parenchima eterogeneo senza focalità.
Milza moderatamente ingrandita con parenchima finemente disomogeneo per la presenza di aree micronodulari ipoecogene.
Reni con ecostruttura disomogenea per la presenza di aree nodulari iperecogene ed ispessimento e scollamento capsulare.
Omento e peritoneo ispessito, iperecogeno e disomogeneo per la presenza di sfumate aree ipoecogene.
Moderata linfoadenopatia digiunale e gastrica.
Vescica normodistesa con pareti regolari senza litiasi.
Discreta falda liquida libera in cavità addominale e pleurica.
Quadro us e del versamento (alto contenuto globulinico) compatibile con peritonite infettiva felina da coronavirus.


In fase di ecografia veniva aspirato del liquido in addome e inviato in analisi. Questo il referto:


Conta cellulare

Eritrociti 0.00 M/uL
N.tot.Cell.Nucleate 3.92 K/uL
%Granulociti 69.9 %
%Agranulociti 30.4 %
Granulociti 2.73 K/uL
Agranulociti 1.19 K/uL
Densità 1.029
Proteine totali 4.16
Prova di RIvalta: positiva

Profilo versamento

Bilirubina tot. 0.26 [0.1-0.7] mg/dl
Amilasi 1584 [530-1660] U/l
Creatinina 0.68 [0.7-1.8] mg/dl
Lipasi 55.5 [90-450] U/l
Trigliceridi 32 [10-500] mg/dl
Proteine tot. 4.16 [5.5-7-7] g/dl
Album. 1.8 [3.0-4.6] g/dl
Glucosio 140 [60-130] mg/dl
Densità 1.029


Quindi pare che si possa dire che il micio è positivo anche alla FIP.
Terapia prescritta:
Deltacortene 5 mg 1 cpr a giorni alterni
Referon 3 MUI, 2 UI sottocute al giorno a settimane alterne

Quello che vorrei sapere è quanto può avere il micio da vivere?
Ora come ora è piuttosto vispo, di buon appetito, solo un po' debole per via di tutto quello che ha passato da luglio.
Che tipo di evoluzione mi devo attendere? Che segnali o sintomi devo tenere d'occhio? Su quali intervenire? E quando e come capire quando è finito il momento della battaglia?

Quanto è pericoloso il fatto che io abbia avuto lui in cortile e le mie due in casa per tutti questi mesi (da giugno 2011)?
Da sempre, da quando questo il micio sta da noi in cortile, prima ancora di sapere che fosse malato, ogni volta che maneggiavo o coccolavo lui, poi mi lavavo le mani con acqua e sapone e poi mi disinfettavo le mani con clorexidina prima di avere a che fare con le mie.
Quanto può essere stata efficace questa precauzione?

Che cosa devo fare della stanza in cui lui vive? Le due gatte non entrano lì, ma un giorno, quando il micione non ci sarà più, ci torneranno. Come trattare l'ambiente, i pavimenti, le superfici e l'arredo?

Insomma, che vita si prospetta per lui? E per le gatte?
Devo vivere nel terrore?

Grazie mille!


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 Profilo
paco1986

Registrato dal: 20-07-2013
| Messaggi : 1076
  Post Inserito 08-09-2013 alle ore 21:30   
In attesa che passi un vet, l'unica cosa che mi sento di consigliarti è di stare attento agli altri 2 gatti.
Il coronavirus è pericolosissimo, evita contatti indiretti con gli altri gatti evitando che entrino in contatto con oggetti toccati dal gatto affetto da FIP,;da una stanza all'altra cambia le scarpe, se lo tieni in braccio, cambia anche gli indumenti, disinfetta le mani ed evita pure che i tuoi gatti possano leccare qualcosa in bagno, dopo aver lavato la vaschetta del gatto infetto, finché non avrai disinfettato.
Queste sono le misure che si usano per prevenire (e che anche io adotto entrando spesso a contatto con piccoli infetti), però ti dico anche che a volte non è detto che chi entra in contatto col virus si ammali.
In un gattile che frequentavo c'erano diversi gatti Fiv o FeLV positivi, si sarebbero dovuti ammalare tutti avendo le stesse ciotole in comune.... eppure sembra che ciò non sempre accada....
Qualche gatto è in grado di sviluppare un'immunità maggiore di altri.
Detto questo, non smettere di amare e di accudire questo gatto che è già stato troppo sfortunato....
Con le "accortezze giuste", che sicuramente non sono facili, potrai farlo vivere ancora un pò serenamente senza temere per i tuoi 2 mici.
In bocca al lupo.


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: paco1986 il 08-09-2013 21:34 ]


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 Profilo
shy_1965

Registrato dal: 19-02-2007
| Messaggi : 3576
  Post Inserito 09-09-2013 alle ore 11:33   
Ho sempre tenuto un comportamento prudente da quando ho questo gatto nei paraggi. Nel dubbio che potesse avere qualunque tipo di malattia, dopo averlo toccato mi sono sempre ben lavato le mani e disinfettato.
Un comportamento ancora più prudente adesso come adesso sarebbe ovviamente consigliabile, ed in effetti è quello che faccio, ma quanto senso può avere?
Sabato abbiamo scoperto questa FIP.
Ma fino a venerdì ci comportavamo come se non l'avesse, quindi questo passo in avanti nella prevenzione alla diffusione quanto può avere senso?
Che cosa posso diffondere oggi che non potessi già diffondere venerdì?

Quel che mi hanno detto in clinica è che il contagio trasversale è raro.
Ho appena appreso da un vet che quando la stanza in cui sta questo micio tornerà disponibile, dovremo pulire tutto con la candeggina, ma soprattutto fare un "vuoto sanitario" di almeno 20 giorni.

Mi chiedevo se poteva aver senso alleviare il fastidio al micio e far svuotare il pancione pieno di liquido che gli impedisce normali spostamenti. Lui sta bene, gioca, mangia, fa le fusa. Solo questa pancia enorme che lo fa stare scomodo quando si mette giù.
Leggendo in giro pare che aspirare questo liquido può creare scompensi. E' vero?


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