Ciao, il megaesofago acquisito corrisponde ad una dilatazione diffusa dell'esofago con ridotta o assente funzione motoria.
Il megaesofago acquisito è secondario a numerose malattie ; neuromuscolari, neurologiche, endocrine e lesioni ostruttive. Ricordiamo la myasthenia gravis,l'ipotiroidismo,l'ipoadrenocorticismo, miopatite infiammatorie,miosite extraoculare, polimiositi.
L'unica terapia esistente è alimentare il cane dall'alto.
Se si identifica la causa del megaesofago secondario si deve trattare l'animale in modo adeguato. Stimolare la motilità dell'esofago con nifedipina, metoclopramide, cisapride.La copertura antibiotica è d'obbligo se siriscontrano segni respiratori.
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Qui di seguito di scrivo una lettera redatta da una persona con il tuo stesso problema :
Come aiutare un cane che soffre di megaesofago.
Ho un cane di 10 anni, Bianco, da capodanno dello scorso anno soffre di megaesofago, diagnosticato dopo lastra col bario. Sta passando un periodo positivo in quanto abbiamo, io e mia sorella, imparato ad alimentarlo correttamente: mangia 3 volte al giorno e il pasto frullato dura dai 20 ai 40 minuti, lui è sempre in piedi, appoggiato a una sorta di letto che è diventato la sua cuccia, dopo mangiato aspettiamo dai 5 ai 10 minuti prima di permettergli di accucciarsi e dormire. Il pasto ha una durata così lunga per permettere al cibo di scivolare giù nello stomaco e non essere così rigurgitato e perchè la quantità del cibo è rilevante in quanto Bianco è di grossa taglia.
Mezz'ora prima dei pasti principali gli diamo un medicinale che protegge la mucosa dell'esofago.
Scrivo tutto questo minuziosamente per chi come me ha un cane sfortunato con la stessa patologia e non sa dove mettere le mani e vede il proprio cane affamato vomitare il cibo non digerito, perdere sempre di più le forze e non riuscire a nutrirlo.
Ci sono, poi, dei periodi in cui accumula più saliva, che si fa densa come la chiara dell'uovo che non gli permette di far transitare la "pappa" fin nello stomaco, bisogna solo aspettare che "butti fuori o mandi giù" senza allarmarsi troppo. Ma ci vuole un pò di tempo per abituarsi a capire quando l'esofago è troppo infiammato o quando è fisiologico. Nel primo caso mi hanno dato da somministrargli antibiotico e cortisone, nel secondo solo aspettare che passi. E' difficile convivere con un ammalato così in casa, perchè necessita di cure costanti e tanta attenzione, ma non ce la siamo proprio sentita, nonostante all'inizio fosse così stremato, disidratato, denutrito e sofferente, di farlo sopprimere.Dopo una settimana di flebo si è ripreso e ad oggi è parte "ingombrante",( visto che ha antenati maremmani) della nostra famiglia.
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Ciao