Ciao,Prima di cominciare una eterapia per il cuore va sempre effettuata una ecocardiografia per stabilire che tipo di cardiopatia abbiamo davanti ed escludere altri problemi (filariosi cardiopolmonare, ecc..). In base al risultato verrano poi scelti i farmaci GIUSTI ed i dosaggi, e si potrà fare una prognosi.
Difetti cardiaci congeniti sono definiti come alterazioni morfologiche del cuore già presenti alla nascita, la cui gravità dipenderà sia dalla anomalia genetica ereditata che dalle successive influenze ambientali.
I principali sintomi di malattia cardiaca sono: difficoltà respiratorie, tosse, debolezza , intolleranza all’esercizio, depressione, sincope, cianosi, crisi convulsive, emaciazione .
I segni clinici nelle cardiopatie congenite possono essere da molto gravi, e quindi portare a morte l’animale subito dopo la nascita, a lievi e passare quasi inosservati per poi eventualmente aggravarsi nel tempo o evidenziarsi solo nell’animale atleta.
Quindi si può ben capire la necessità di una diagnosi precoce e di una eventuale terapia per fermare la progressione della malattia e lo sviluppo di conseguenze irreversibili.
Inoltre la diagnosi di certezza di cardiopatia congenita permette all’allevatore di escludere dalla riproduzione il soggetto portatore impedendo il rafforzarsi e il diffondersi di queste malattie. Pensate quanto questo è importante per esempio per un povero bambino che vede morire il suo cucciolo dopo mesi di gioco.
Le malattie cardiache acquisite invece si sviluppano dopo la nascita e a seconda della loro gravità causeranno sintomi clinici più o meno evidenti simili a quelli riportati precedentemente.
Le malattie cardiache sono molteplici, descriveremo in questa sede le più frequenti e le razze più colpite.
Acquisite Congenite
Malattia valvolare cronica ++cane +/- gatto Dotto arterioso pervio
Cardiomiopatia dilatativa ++ cane +/- gatto Stenosi aortica
Cardiomiopatia ipertrofica +/- cane ++ gatto Stenosi polmonare
Cardiomiopatia restrittiva +/- cane ++ gatto Tetralogia di Fallot
Malatt. pericardio ++ cane +/- gatto Difetti setto atriale e ventricolare. Difetti complessi.
CONGENITE:
Dotto arterioso pervio:
è la più comune cardiopatia congenita nel cane ( segnalata anche nel gatto) e deriva dalla incapacità del dotto di chiudersi dopo la nascita. Questo dotto, localizzato tra arteria polmonare e aorta, permette durante la vita intrauterina in cui non si utilizza il polmone, di saltare la circolazione polmonare .
La mancata chiusura del dotto determina un passaggio anomalo di sangue dall’aorta al circolo polmonare ,causando un sovraccarico volumetrico nel cuore sinistro che man mano si dilaterà per cercare di compensare. Quando questo non sarà più possibile si svilupperà un’insufficienza cardiaca congestizia sinistra, che esiterà in edema polmonare.
I cani non trattati hanno una mortalità del 60-70% durante i primi due anni di vita
La chiusura chirurgica del dotto quando il cuore non ha subito ancora lesioni irreversibili è risolutiva.
Le razze più colpite sono: P. tedesco, Collie, P. Belga, il Barbone nano e il cocker spaniel .
Stenosi sub-aortica :
la stenosi sub-aortica è un restringimento del cono arterioso del ventricolo sinistro che determina una resistenza al passaggio del sangue dal cuore al circolo sistemico. Questa patologia congenita è determinata da un gene autosomico dominante che determina una proliferazione anomala di tessuto endocardico nel tratto di efflusso del cuore sinistro durante il suo sviluppo. E’ colpito prevalentemente il cane e in particolare il boxer, pastore tedesco, terranova, golden retriver e rottweiler.
Il ventricolo sinistro per cercare di superare questa ostruzione si ipertrofizza (diventa più muscoloso) per aumentare la sua capacità di pompa e di conseguenza ha bisogno di più apporto ematico che se non viene soddisfatto determina gravi danni ischemici e strutturali al cuore stesso.
I principali segni clinici possono essere da lievi a gravi a seconda del grado della lesione anatomica e sono: soffio sistolico crescendo–decrescendo sul focolaio aortico di intensità variabile auscultabile dal veterinario associato ad un polso arterioso debole, intolleranza all’esercizio fisico, sincopi, collassi, morte improvvisa ed eventuali segni più tardivi associati alla insufficienza cardiaca congestizia cronica.
Per classificare l’entità di questa patologia è necessario eseguire una visita cardiologica e un esame ecocardiografico .
La terapia farmacologica e chirurgica non sono risolutive, la prognosi varia da buona ad infausta secondo l’entità della patologia.
Stenosi polmonare:
E’ un difetto congenito comune nel cane, frequente soprattutto nelle razze boxer, bulldog inglese, bouledogue francese e altre come: beagle, fox terrier, samoiedo, cocker spaniel.
Nel gatto è rara e più frequentemente associata ad altri difetti cardiaci complessi come tetralogia di Fallot.
La stenosi polmonare è un restringimento del tratto di efflusso del ventricolo destro che determina una resistenza al passaggio di sangue dal cuore al circolo polmonare. Sono descritti tre tipi di stenosi: valvolare, sotto valvolare e più raramente sopravalvolare.
Analogamente a quanto è stato descritto per la stenosi sub aortica, il ventricolo, questa volta però il destro, si ipertrofizza (diventa più muscoloso) per cercare di superare l’ostruzione. Se l’ipertrofia diventa marcata a sua volta peggiora il restringimento e comporta un aumento di richiesta di ossigeno e quindi di sangue che se non viene soddisfatta determina fenomeni ischemici miocardici che esitano in fibrosi (danno miocardico) e aritmie.
I principali segni clinici sono un soffio cardiaco sistolico, ben udibile dal veterinario sul focolaio polmonare, e a seconda della gravità i cani e gatti con questa patologia evidenziano man mano un’intolleranza all’esercizio fisico, sincopi e progressivo scompenso cardiaco destro (ascite).
Anche in questo caso eseguendo una visita cardiologica completa è possibile confermare il sospetto diagnostico e quantificare tramite l’ecocardiografia e l’esame doppler l’entità della stenosi.
Se il gradiente pressorio determinato dalla stenosi tra ventricolo destro e arteria polmonare, misurabile con il doppler, è inferiore ai 70 mmHg generalmente i giovani animali non svilupperanno grave malattia. Se invece il gradiente sarà maggiore di 100 mmHg il rischio di sviluppare malattia è alto e quindi è consigliata terapia medica per controllare le aritmie e il trattamento chirurgico per risolvere la stenosi.
Oggi è disponibile la dilatazione della stenosi mediante catetere a palloncino che viene introdotto fino alla valvola a partire da un vaso venoso periferico.
La prognosi varia da buona a riservata in base al tipo di stenosi, alle complicanze ed alla presenza di aritmie.
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