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lillina | CV STAFF
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Post Inserito 21-03-2015 alle ore 21:07   |
H 21 10
La 7
La chiave di Sara con Krisin Scott Thomas
Parigi 1942 .......
Il libro e ' fantastico ,stasera il film
Non perdetevelo
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Anna49 | CV STAFF
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Post Inserito 24-03-2015 alle ore 16:03   |
dal bestseller " Il totem del lupo" ora esce il film, dev'essere spettacolare..
23 MARZO 2015
"L'ultimo lupo" arriva nelle sale il 26 marzo al cinema. Il film, il tredicesimo diretto da Jean-Jacques Annaud, esce ad oltre 25 anni da 'L'orso" e riporta sul grande schermo il rapporto dell'uomo con la natura. La storia è tratta dal bestseller "Il totem del lupo" di Jiang Rong. "È stato un fenomeno letterario sconvolgente in Cina", dice il regista de "Il nome della rosa" e "Sette anni in Tibet", "uscito nel 2004, scampato alla censura. Il suo libro autobiografico si svolgeva nella lontanissima Mongolia Interna, nel 1967, all'inizio della rivoluzione culturale".
Rep.Tv
p.s. il trailer già mi fa commuovere, figuriamoci il film!
[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Anna49 il 24-03-2015 16:06 ]
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lillina | CV STAFF
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Post Inserito 24-03-2015 alle ore 16:56   |
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Pepitina91
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Post Inserito 24-03-2015 alle ore 17:09   |
Anch'io ho visto il trailer e mi ha molto colpita, è sicuramente un film denso di sentimenti.... la critica ne parla così: "Chen Zhen, giovane studente nella Cina della 'rivoluzione culturale', è trasferito in Mongolia da Pechino per educare una comunità di pastori nomadi. In quella terra, piena di una bellezza selvaggia e vertiginosa, è tuttavia Chen Zhen ad apprendere qualcosa sugli uomini e sui lupi, che il governo comunista ha deciso di sterminare. Colpevoli di 'frenare' l'avanzata del progresso della Cina di Mao, i lupi vengono abbattuti da cuccioli o dentro safari crudeli, che alterano l'equilibrio uomo-natura che le tribù mongole avevano conquistato nei secoli. Affascinato dai lupi, Chen ne alleva uno di nascosto, compromettendo a suo modo l'ordine naturale delle cose".
E poi:" Favola spettacolare, dentro un cinema classico e popolare, L'ultimo lupo racconta l'avventura di due allievi-precettori che lasciano Pechino per alfabetizzare le comunità della Mongolia Interna e finiscono invece alfabetizzati. Sedotti da quell'idillio pastorale e da un'arcaicità serena, in cui uomini e animali convivono in armonia, bevono come il latte delle giumente le parole del capo del villaggio, che insegna loro i rudimenti di un equilibrio ecologico fondato su una cosmogonia animista. Il regista francese svolge questa educazione concentrandosi sullo sguardo di Chen Zhen, portatore critico della rivoluzione culturale di Mao".
E' sicuramente da vedere
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Pepitina91
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Post Inserito 27-03-2015 alle ore 23:03   |
Forse sono andata con lo spirito sbagliato... pensando si trattasse quasi di una sorta di favola dedicata ai lupi... ed invece mi sono trovata dinnanzi a una vera mattanza, una carneficina che più di una volta mi ha stretto il cuore. Appena due lacrime mi hanno rigato il viso, una per l'ultimo lupo rimasto, il capobranco, ed una per il finale pur sempre commovente.... a dir poco splendidi invece i paesaggi, soprattutto nella fase iniziale del film.
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Anna49 | CV STAFF
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Post Inserito 27-03-2015 alle ore 23:37   |
grazie di averlo scritto
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Anna49 | CV STAFF
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Post Inserito 29-03-2015 alle ore 18:30   |
stasera inizierò a leggere il libro di flynn gillian " l'amore bugiardo", da cui poi è stato fatto il film con ben afflek
[ Questo Messaggio è stato Modificato da: marcel il 31-03-2015 01:35 ]
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Anna49 | CV STAFF
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Post Inserito 10-04-2015 alle ore 14:17   |
Ha sbalordito la Croisette ottenendo il premio Un Certain Regard nel 2014 Kornel Mundruzco. Ora il regista ungherese porta in Italia la sua pellicola. Nelle sale dal 9 aprile
WHITE GOD di Kornél Mundruczó – Ungheria 2014, dur. 115 – Con Zsófia Psotta, Sándor Zsóter
Si può di certo affermare che il cane è il miglior amico dell’uomo, ma il contrario proprio no. White God ne conferma l’assunto con tanto di massa canina (bastarda) protagonista assoluta, sottoposta alle peggio torture psicologiche e fisiche da quello che dovrebbe essere il suo padrone (altrettanto bastardo nell’anima). Nell’Ungheria di oggi chi possiede cani non di razza o paga una tassa o li porta in canile. Il destino di Hagen (sopracciglio corrucciato da Beagle, corpo da bracco, coda da Akita) è quello di essere mollato sul viadotto trafficato dal papà della sua padroncina Lili, con annessa scena straziante del cane che rincorre l’auto. La ragazza deve concentrarsi sul saggio di musica e non può distrarsi. Hagen passa invece di mano in mano, una più meschina dell’altra, tra sadici accalappiacani, avidi barboni e un cinico addestratore di cani da combattimento, fino a quando la rivolta canina da lui capitanata diventa ribellione di massa e solo Lilì suonando la sua tromba potrà fermare la vendetta sull’uomo. Nerissima ed elegante metafora sui rapporti razziali e di oppressione di classe, White God è un riuscito esperimento politico in cui la dimensione canina, ovvero la massa dei reietti, assume ben più pregnanza e tratti di solidarietà di quella “umana”, i privilegiati. Mundruczo che nei suoi primi film ci aveva abituati ad un’impostazione di regia più ermetica e rarefatta, qui unisce riflessione e spettacolarità, gira i primi venti minuti con un realismo quasi esasperato per poi virare su un riuscito esperimento di orrorifico grand guignol che richiama Amores Perros, ma anche l’arena dei gladiatori con successiva rivolta in Spartacus. La seconda sequenza con gli strazi del macello è un chiaro messaggio etico pro vegetarianesimo. Che i 200 e rotti cani, addestrati dall’insegnante del pastore tedesco Rex, siano finiti adottati dopo le riprese ci riempie di gioia. voto 4/5
Il Fatto quotidiano
Pepitina…dimmi qualcosa
https://www.youtube.com/watch?v=kIGz2kyo26U
[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Anna49 il 10-04-2015 14:23 ]
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Pepitina91
Registrato dal: 03-11-2014
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Post Inserito 10-04-2015 alle ore 18:30   |
Ciao Anna, non conoscevo il film ma mi hai incuriosito e per questo mi sono un pò documentata....
White God, viene definita una favola moderna di alienazione e rivolta, ma anche una metafora della condizione degli esclusi, degli emarginati della nostra società, braccati e resi feroci da un sistema in cui la solidarietà e la tolleranza sono merce rarissima. Il regista ungherese ha scelto una prospettiva simbolica, dove i cani raffigurano l'immagine degli eterni reietti, per rappresentare senza tabù le difficili relazioni sociali odierne tra le fasce più privilegiate e quelle meno fortunate.
Spinti da una nuova legge che prevede una gravosa tassa sui cani meticci, i proprietari degli animali cominciano ad abbandonare i loro bastardini. Nonostante Lilli, ancora tredicenne, combatta per proteggere il suo cane Hagen, il padre della ragazzina lo abbandona per strada costringendolo ad una difficile e pericolosa vita randagia. Sforzandosi di sopravvivere Hagen si renderà presto conto che non tutte le persone sono amiche dei cani. Quando però verrà catturato e mandato in canile e il suo futuro apparirà più triste che mai, i cani cogliendo un'opportunità di fuga si ribelleranno contro il genere umano e la loro vendetta sarà implacabile.
Sarà pure una favola moderna, ma io non andrei mai al cinema a vederlo
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lillina | CV STAFF
Registrato dal: 15-04-2006
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Post Inserito 10-04-2015 alle ore 19:49   |
10-04-2015 alle ore 18:30, Pepitina91 wrote:
Ciao Anna, non conoscevo il film ma mi hai incuriosito e per questo mi sono un pò documentata....
White God, viene definita una favola moderna di alienazione e rivolta, ma anche una metafora della condizione degli esclusi, degli emarginati della nostra società, braccati e resi feroci da un sistema in cui la solidarietà e la tolleranza sono merce rarissima. Il regista ungherese ha scelto una prospettiva simbolica, dove i cani raffigurano l'immagine degli eterni reietti, per rappresentare senza tabù le difficili relazioni sociali odierne tra le fasce più privilegiate e quelle meno fortunate.
Spinti da una nuova legge che prevede una gravosa tassa sui cani meticci, i proprietari degli animali cominciano ad abbandonare i loro bastardini. Nonostante Lilli, ancora tredicenne, combatta per proteggere il suo cane Hagen, il padre della ragazzina lo abbandona per strada costringendolo ad una difficile e pericolosa vita randagia. Sforzandosi di sopravvivere Hagen si renderà presto conto che non tutte le persone sono amiche dei cani. Quando però verrà catturato e mandato in canile e il suo futuro apparirà più triste che mai, i cani cogliendo un'opportunità di fuga si ribelleranno contro il genere umano e la loro vendetta sarà implacabile.
Sarà pure una favola moderna, ma io non andrei mai al cinema a vederlo
Probabilissimamente nemmeno io ,troppo patimento preannunciato
Ma
Credo che faccia bene a molti che andranno a vederlo per curiosità o passione per il regista o per passare una sera o per i motivi che ci portano al cinema
Noi qui siamo troppo inglobati in una passione che dilata le sensazioni
Non posso guardare nemmeno il banco del macellaio in questi giorni
Slitto lo sguardo ,ma ci sto male ,quindi evito
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