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15/08/2020 alle 15:04 #4115
salve a tutti, due mesi fa abbiamo dovuto far abbattere la nostra cagnolina, un carlino di 10 anni… e non abbiamo mai avuto una diagnosi, nonostante l’abbiano vista 4 diversi veterinari. I problemi sono iniziati a Febbraio; il cane ha la diarrea, ma è vispa e mangiona come al solito. Non ci allarmiamo immediatamente, visto che spesso ha presentato questi disturbi e che più volte, nel corso della sua vita, abbiamo dovuto cambiarle alimentazione. Contattiamo telefonicamente il veterinario che abitualmente la segue, il quale ci consiglia di darle l’Enterogermina. Tuttavia il problema non migliora, in più il cane inizia ad essere inappetente. La portiamo così in visita: dall’ecografia risulta una forte infiammazione intestinale. Ci riferisce che ha anche l’albumina molto bassa e ci dice essere preoccupato per il quadro generale, anche se ci sconsiglia una biopsia essendo un cane non più giovane e con un soffio al cuore. Le prescrive il cortisone e cambia alimentazione. Il cane inizialmente sembra reagire molto bene: la diarrea cessa subito dal giorno successivo, sembra riniziare a mangiare con appetito ed entusiasmo. Poi, dopo circa una decina di giorni, torniamo al punto di partenza: ricomincia la diarrea, ricomincia l’inappetenza totale. Ci consigliano di rivolgerci ad un altro veterinario e decidiamo di provare (era periodo di lockdown, per cui abbiamo avuto anche difficoltà in questo senso in quanto il veterinario da cui la portavamo di solito si trovava fuori regione è impossibilitato a spostarsi). Anche qui ripetono l’ecografia ed evidenziano solo questa grande infiammazione intestinale, in più effettuano il test per la leishmaniosi (negativo). Ci parlano sicuramente di un problema di origine alimentare; le fanno degli antibiotici per flebo due volte al giorno, ci dicono di continuare con il cortisone, in aggiunta Carobin ed un gastroprotettore, cambiano di nuovo alimentazione (gastrointestinal). Al secondo giorno di flebo il cane inizia leggermente a migliorare come spirito e appetito, il che ci fa ben sperare. Al termine della terapia il cane fa feci ben formate e di bell’aspetto, mangia, sembra tornata ad avere lo spirito di un tempo anche se presenta qualche acciacco (se salta dal divano spesso cade di pancia, ed in un paio di occasioni sembra inciampare… ci viene detto che è dovuto all’età e al fatto che il cane è ancora debole e debilitato). Dopo qualche giorno la portiamo al controllo, ci dicono che la trovano bene, tuttavia sentono dei borbottii provenienti dallo stomaco ed il veterinario decide di fare una lastra per sicurezza: non vede nulla di sospetto apparte un avvicinamento di alcune vertebre, ci dice che però con il cortisone probabilmente non sente troppo dolore. Ci consiglia comunque di provare a diminuire il cortisone gradualmente al fine di eliminarlo del tutto. Facciamo così e subito il cane inizia ad accusare: è più abbattuto, inappetente, e ritorna la diarrea. Continua a dimagrire. Torniamo dal veterinario e ci da l.’idea di non sapere quali pesci prendere, ci dice “tanto se si tratta di una gastroenterite cronica sarà sempre così, in alcuni periodi andrà meglio ed in altri avrà delle ricadute”. Decidiamo comunque di riaumentare il cortisone. La diarrea persiste, spesso il cane (specialmente al mattino) ha tremori e nausea, a volte vomita bile durante questi episodi. Non ha fame, se non quando la pasticca di cortisone inizia a fare effetto. È letargica. Decidiamo, in preda allo sconforto, di rivolgerci all’ennesimo centro veterinario: ci fanno consegnare un campioncino di feci dicendoci che in caso di parassiti ci chiameranno loro, poi ci fissano l’ennesima ecografia. Dell’analisi delle feci non sappiamo nulla, qualche giorno dopo la portiamo a fare l’eco e di nuovo evidenziano la grossa infiammazione. Ci dicono anche loro che sospettano un problema alimentare. Gli diciamo che il cane è inappetente, che non c’è verso di fargli mangiare il Gastrointestinal e proponiamo delle flebo per tirarla un po’ su visto che è debole e dimagrita. Ci dicono che non ne ha bisogno, essendo ben idratata. Ci consigliano di provare con poco riso, pesce lesso o macinato di bovino (essendo che i barattoli usati in precedenza avevano tutti le proteine del pollo, decidono di provare a vedere se magari sia un’intolleranza). Sulle prime il cane sembra mangiare (un po’ svogliatamente) i cibi nuovi, ma la diarrea a spruzzo persiste, e dopo pochi giorni nemmeno il cibo casalingo l’attira più. Non sapendo proprio più che fare, ci consigliano l’ennesimo veterinario. Qui si accorgono subito che il cane ha le gengive bianchissime, e si sorprendono che nessuno di coloro che l’avevano vista nel frattempo, aveva pensato di effettuare un emocromo. In effetti La cagnolina ha i globuli rossi bassissimi, al limite. Invece ha reticolociti, leucociti, neutrofili segmentati, monociti, basofili e piastrine alti. Ci danno da fare due flebo al giorno, antibiotico rocefin puntura due al giorno, ci dicono di scalare assolutamente il cortisone perché potrebbe causare alle lunghe danni ad altri organi, e ci fissano un controllo cinque giorni dopo. Dopo tre giorni il cane non presenta alcun miglioramento, anzi, è sempre più abbattuta, non si alza più dal divano, la diarrea liquida è persistente. Vedendo che non reagisce in alcun modo decidiamo di portargliela prima del giorno fissato, e infatti le analisi sono peggiorate. Ci dicono che purtroppo non c’è più nulla da fare, che se non decidiamo per l’eutanasia morirebbe comunque al massimo l’indomani, e così con immenso dolore decidiamo di porre fine alla sua sofferenza. Col senno di poi mi chiedo, è possibile che si sia trattato di una forma leucemica? Questa grossa infiammazione non le ha mai dato febbre; inoltre il cane sembrava reagire soltanto con il cortisone, peggiorando seduta stante non appena provavamo a diminuirlo. Mi scuso per la lunghezza, so che ormai hai poco senso interrogarsi, ma il dispiacere di aver perso una parte integrante della nostra famiglia senza sapere nemmeno perché è enorme.
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