› Forum › La salute del gatto › Chinga. L'ho persa in un mese.
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11/09/2020 alle 20:47 #4156
Ciao a tutti, vi leggo da tanto ma è la prima volta che scrivo. Adesso ne ho davvero bisogno. Chinga era una bellissima tricolor di circa 5 anni, nata in casa ma lasciata in strada, intera, dalla sua ex famiglia, e lì vissuta fin quando l’ho conosciuta e ho cominciato ad occuparmi di lei e della colonia a cui si era associata, o meglio, che aveva formato, a forza di cucciolate. Non aveva la milza perchè due anni fa, durante la sterilizzazione, questa aveva preso a sanguinare inarrestabilmente, pare perchè traumatizzata, e avevano dovuto asportarla. Perciò non me l’ero sentita di rimetterla in strada e l’avevo adottata. La porto in clinica il 5 agosto 2020 per una forte stomatite e perchè quando tenta di mangiare sembra masticarsi i denti, per il resto nessuna altro sintomo. Iniziano cura con antibiotico (amoxicillina) e cortisone (credo desametasone 0,5 ml) e vanno avanti per 5 giorni, la stomatite migliora ma le sue condizione generali peggiorano, fa fatica a muoversi, le viene l’affanno anche solo se muove un passo, mangia solo imboccata. Il 10 agosto controllano ematocrito e lo trovano a 8, fanno subito iniezione di eprex, 1 ml di desametasone, antibiotico, flebo con metabolase, vitamina k e non so cos’altro, la gatta peggiora, le si gonfia l’addome. Chiedo pcr per l’emobartonellosi, test fiv/felv e calicivirus, ma visto che la gatta non ha febbre decidono di escludere test per l’emobartonellosi, fanno test rapido fiv/ felv risulta negativa , fanno anticorpale per panleucopenia, herpesvirus e calicivirus. Positiva a tutti, soprattutto al calicivirus. Dicono poi che è negativa alla fip ma non mi risulta abbia fatto test per la ricerca del coronavirus e non ho infatti nulla che attesti questa negatività. Il 13 agosto le sostituiscono l’antibiotico passando a vibravet, devo darglielo io a casa, mi dicono per un mese, ma non mi dicono perché, il 14 di nuovo eprex, il 16 porto in clinica la gatta con l’addome sempre più gonfio, le fanno perciò pochissima flebo e diuretico. Il 17 chiedo che non faccia flebo, di smettere con l’Eprex e di fare meno cortisone, passano a 0,5 ml di prednisolone, fanno eco e trovano versamento, prelevano un campione di versamento, fanno fare un citologico ma non risulta nulla di anomalo, così dicono. Sospendendo Eprex, desametasone e flebo e solo con il vibravet ed il prednisolone fatti a casa la gatta migliora praticamente subito, giorno dopo giorno recupera forza, smette di nascondersi, ricomincia a muoversi normalmente e a mangiare, ha sempre meno l’affanno, arriviamo così al 25 agosto, giorno in cui decidono di farle esami del sangue, il 27 arrivano gli esami, ematocrito a 10 e insufficienza renale, e se finora si erano concentrati solo sull’anemia ora si concentrano soprattutto sull’ insufficienza renale, dicendo che le due cose sono probabilmente correlate, mi danno cura da fare a casa, ossia flebo sottocute, continuare con il vibravet fino a raggiungere un mese di cura, cortisone a scalare, 0,3 ml al posto di 0,5 ml di prednisolone, prima tutti i giorni per tre volte e poi un giorno sì ed uno no sempre per tre somministrazioni…non faccio l’ipodermoclisi alla gatta perchè non collabora, le do vibravet, cortisone, aggiungo di testa mia korrector reidrata, nefrokrill e il simbiox probiotici (lontano dall’antibiotico e con cibo). La gatta continua a mangiare e ad essere attiva, sta sempre meglio, apparentemente, perchè domenica 6 agosto mattina le si semiparalizzano le zampe posteriori, vomita, è strana, cerca cibo ossessivamente, fa vocalizzi, la portiamo in clinica, sono circa le 10 del mattino, le cercano il battito sotto le anche e sentono le zampine fredde, dicono che ha trombosi, le fanno eparina vister, diuren, fidato e acticam, prendono due gocce di sangue e vedono che l’ematocrito è oltre i 20 e la glicemia è alta, ‘l’ematocrito è falsato perchè con trombosi il sangue va da tutte le parti’, spiegazione datami al primo ematocrito decente in un mese, ‘la glicemia va indagata’, poi mi dicono di riportarla a casa e di tornare in clinica alle 17. Alle 14 Chinga peggiora, cerca cibo e acqua ossessivamente, le do acqua ma non cibo, beve tantissimo, poi comincia a lamentarsi e a respirare male, si rotola e cambia posizione continuamente, si lamenta sempre, respira sempre peggio, sembra sforzarsi come per voler defecare, non posso aspettare le 17, chiamo prima una delle sue dottoresse, quella che l’ha stabilizzata la mattina, ma nè lei nè nessuna delle altre mi dice può raggiungere la clinica prima delle 17, spiego che la gatta è peggiorata e mi dicono che è normale ma che con la terapia fatta fino alle cinque può arrivare, chiamo qualunque altro veterinario in zona ma nessuno è disponibile, tutti sono troppo lontani o non vogliono intervenire in una situazione così delicata per paura di comprometterla ulteriormente, arrivano faticosamente le 17, corriamo in clinica, la gatta ha le zampe completamente paralizzate e fredde, respira malissimo, le misurano due secondi la temperatura rettale ‘ecco qua, 35, sta morendo, sta in edema polmonare, tra poco smette di respirare e addio, non so che altro fare’, le fanno un po’ di cortisone e diuretico perché Chinga è dalla mattina che non urina, chiedo rx per confermare edema e qualcosa per aiutarla a respirare, non vogliono darmi nè l’uno nè l’altro, ‘non c’è niente da fare, non serve’, piango, imploro e danno ossigeno alla gatta, per modo di dire, perchè mi dicono di tenere il tubicino ad altezza delle narici senza avvicinarlo, fanno lastra ma non me la fanno vedere, sono quasi le 20 e mi propongono di lasciare lì la gatta per un paio di ore, così, per dargli uno sguardo ogni tanto, rifiuto, dico che me la porto a casa, mi propongono di tornare quando capisco che soffre troppo, prima di mezzanotte perchè a mezzanotte vanno via, così magari tentano una sedazione, precisandomi che la sedazione può equivalere ad eutanasia, annuisco e vado via. Alle 21 la gatta vomita tanto liquido marroncino, sembra cibo liquido, anche se non mangia dalla mattina, vomitando riprende a respirare abbastanza bene, da che era stesa, sofferente, ansimante e con lo sguardo perso, si accovaccia normalmente, ha lo sguardo vigile e si toletta anche, sembra rinata, non ho il coraggio di tornare in clinica per sedarla, spero che permanga quell’improvviso ed inaspettato miglioramento fino al giorno dopo e che magari si possa ritentare di sciogliere il trombo…invece dura poche ore, a mezzanotte e quaranta ricomincia l’incubo e dura purtroppo fino alla mattina, senza nessuno da poter chiamare e che possa aiutare Chinga, che alle 6 e 30 dopo aver lottato con tutta se stessa per cercare di respirare, muore. Grazie a chi vorrà aiutarmi a capire perchè l’ho persa e quello che i medici non sono riusciti a diagnosticare.
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