› Forum › La salute del gatto › Adenocarcinoma delle ghiandole ceruminose
Questo argomento contiene 20 risposte, ha 4 partecipanti, ed è stato aggiornato da SteffyBond 5 anni, 7 mesi fa.
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15/02/2019 alle 8:05 #868
Salve,
purtroppo alla mia gatta, operata all’orecchio destro, è stato diagnosticato questo brutto tumore. C’è qualcuno in questo forum che si è trovato in questa situazione? Che opzioni terapeutiche vi sono state proposte dopo l’intervento?
15/02/2019 alle 9:24 #869Ciao, Hardhu, ho avuto una gatta con questo brutto male. Fu operata ma la prognosi fu tragicamente infausta. I medici decisero di darle antidolorifici e un antibiotico che si chiama Terios. Dall’operazione, ben sopportata nonostante i 12 anni della micia, alla morte passarono poco più di 30 giorni.
Un veterinario ( non della stessa clinica) mi disse che avrei fatto meglio a non farla operare, ma l’intervento fu decisivo per la diagnosi corretta.
Per la mia dolce Francesca si trattò di un livello molto aggressivo, non è assolutamente detto che non ci siano possibilità per la tua gatta, sia chiaro. Dimmi se hai bisogno di altre info.
15/02/2019 alle 21:08 #874Ciao, grazie della risposta, anche se non è proprio quella che avrei voluto leggere…
Mi dispiace per la tua Francesca, se non è troppo doloroso per te rievocare l’accaduto, potrei farti due domande sulla diagnosi e prognosi nel tuo caso?
Cioè, prima dell’intervento era stata fatta qualche indagine strumentale (radiografia, risonanza o tac) per individuare la massa tumorale?
E dopo l’intervento, la prognosi infausta fu stabilita sulla base di quali elementi?
Ciao e grazie comunque per il contributo.
16/02/2019 alle 13:40 #877Ciao, dall’orecchio destro di Francesca fuorusciva continuamente pus scuro e maleodorante che inizialmente fu confuso con disturbi minori dell’orecchio al punto che mi prescrissero il Tresaderm senza risultato alcuno.Mi rivolsi, quindi , ad una clinica specializzata per capire definitivamente di che cosa si trattasse e fu prelevato e analizzato un campione di sostanza che non lasciò alcun dubbio sull’origine neoplastica, tumorale insomma, del problema. Francesca, nel frattempo, comincio’ a mostrare noduli sul collo e tentammo disperatamente una operazione dove accettai anche l’eventualità della asportazione del suo orecchio pur di farla vivere. Purtroppo, però , l’intervento servì solo a constatare le tante metastasi che dall’orecchio si estendevano a collo e gola, e i medici rinunciarono ad asportare l ‘orecchio. Cominciammo cure palliative per non farle sentire dolore e infatti si mangiava carpaccio di prima scelta fino a che non dovetti imboccarla gli ultimi due giorni prima che mi lasciasse.
Considera che molto spesso questo tumore viene ‘ risolto’ con l’asportazione del ‘orecchio e, in assenza di metastasi, la completa guarigione ( parole dei veterinari, non mie). Purtroppo non fu il caso di Francesca a causa , come ti ho scritto, della particolare aggressività del suo tumore.
17/02/2019 alle 10:13 #881Ciao e grazie ancora per la tua testimonianza.
Nel mio caso le cose stanno andando, purtroppo, in maniera abbastanza simile, anche se non c’è ancora una sentenza definitiva.
A ottobre scorso Susy, la nostra gatta europea di 5 anni e mezzo, ha cominciato a soffrire di otoacariosi all’orecchio destro. Vari cicli di trattamento locale con Surolan, e poi anche con antibiotico e infiammatorio a livello sistemico non hanno sortito effetto, e contemporaneamente la micia ha sviluppato una paresi del nervo facciale destro (mancanza di ammiccamento, non chiude più la palpebra né muove la pinna). A gennaio quindi la portiamo a far vedere da un vet chirurgo, si evidenza una formazione all’interno dell’orecchio medio, viene effettuata una biopsia in sedazione i cui risultati sembrano indicare un polipo infiammatorio. Si decide quindi una risonanza per valutare meglio le dimensioni della massa, che purtroppo sposta l’ipotesi più verso la natura tumorale della stessa. La micia viene operata circa due settimane fa, l”intervento (TECALBO) consiste nell’asportazione del condotto uditivo interno e osteotomia laterale della bolla timpanica per pulirla da tutti i residui della massa. L’intervento riesce, la massa viene asportata e mandata a fare l’esame istologico, che purtroppo conferma l’ipotesi di adenocarcinoma delle ghiandole ceruminose. Susy viene trattata con antibiotico e antiinfiammatorio per una settimana, sembra riprendersi e migliorare, ma venerdì improvvisamente diventa rauca, quasi completamente afona. Portata per una visita di controllo si suggerisce di continuare le terapie per vedere se si tratta di un’infezione opportunista alla laringe, ma ci viene detto che potrebbe essere anche il sintomo che il tumore ha già raggiunto la laringe per cui non ci sarebbe più nulla da fare. Non ci resta che aspettare e vedere se migliora, dovremmo sentire un oncologo, dovremmo forse fare una tac o una laringoscopia (altra anestesia, sarebbe la terza nel giro di un mese), dovremmo farle anche un’ecocardiografia perché al momento dell’operazione si è scoperto che ha anche un soffio al cuore, ma mi sto chiedendo se tutto ciò abbia senso…
17/02/2019 alle 10:55 #883Ciao, attraverso la tua cronaca rivivo la storia tragica di Francesca: le metastasi arrivarono fino alla gola e ti confermo che anche Francesca divento’ afona, un dettaglio che non avevo precisato.
Voglio sperare che per la tua gatta le cose possano migliorare, ma sottoporla ad una nuova operazione alla laringe …non so….valuta tu, fosse la mia gatta non le infliggerei un altro stress di questo tipo. Una veterinaria mi disse che molto probabilmente aver operato Francesca, purtroppo evento necessario per comprendere bene la situazione, può aver causato una diffusione (scusa i termini, non sono medico e non conosco tutti i termini tecnici) delle metastasi: in effetti dopo l’intervento che comunque riuscì bene, Francesca comincio’ a sanguinare ininterrottamente dal suo orecchio che io bendavo quotidianamente e disinfettavo. Vedi, scrivendo riporto alla memoria dettagli che avevo rimosso per disperazione. Piango ancora oggi per lei, e le sue bende intrise di sangue le conservo da anni in una scatolina di legno decorata , una sorta di doloroso sudario che mi fa sentire ancora vicina a lei.
Nel tuo caso, questo sanguinamento non c’è. Io incrocio le dita per la tua micia, ogni tumore è un caso a se’. L ‘unica cosa su cui ti dico di riflettere bene è il sottoporla ad un nuovo intervento: se non è strettamente necessario…valuta bene.Aggiornami.
17/02/2019 alle 11:32 #884Grazie ancora per il tuo contributo, e mi dispiace ancora di farti rievocare quei terribili giorni.
No, di sottoporla a un altro intervento non se ne parla, il mio dubbio era se sottoporla a qualche ulteriore accertamento, ma appunto stavo riflettendo sul fatto se non fosse un’inutile tortura per la micia. L’unica cosa forse utile sarebbe vedere un oncologo per valutare quali terapie palliative mettere in atto. Io comunque incrocio ancora le dita, chissà che i miracoli possano accadere davvero talvolta.
Ciao
17/02/2019 alle 14:44 #885Francesca era un caso grave in partenza. Tanti mici vivono senza un orecchio guariti dopo la malattia. Fiducia! Un bacione a Susy.
02/03/2019 alle 8:30 #975Purtroppo anche nel caso di Susy l’evoluzione sembra essere la stessa: anche se non c’erano metastasi evidenti al momento dell’intervento, e non ci siano al momento sanguinamenti dall’orecchio operato, si è ingrossato un linfonodo sotto di esso. Portata dall’oncologo (visita che avevamo comunque in previsione) è stato effettuato un esame citologico e ieri è arrivato il responso che ha confermato la presenza di metastasi a quel linfonodo…sono state fatte anche delle radiografie ai polmoni che al momento non evidenziano metastasi lì, per cui si potrebbe tentare di fare dei cicli di chemioterapia per rallentare la malattia, ma Susy ha anche il problema di una iniziale cardiomiopatia ipertrofica il che rende tutto più complicato…
Forse ci limiteremo a delle cure palliative per cercare di farla soffrire il meno possibile il tempo che le resta, non so, sono abbastanza confuso al momento.
02/03/2019 alle 9:53 #979Ciao, mi dispiace tanto sapere della malattia della tua Susy . Ci sono passata : i miei veterinari mi sconsigliarono la chemio perche’ mi dissero che i gatti la sopportano molto male, la vedono come una aggressione nei loro confronti senza poter capire, a differenza dell’uomo, che e’ una cura ‘per il loro bene’ ( ho tante perplessita’ a riguardo, ma me le tengo per me…) quindi decidemmo per una terapia che eliminasse il dolore e infatti Francesca riusci’ a mangiare fino all’ultimo giorno. Aveva solo un leggero soffio al cuore, tuttavia sopporto’ bene l’intervento chirurgico.
Con l’aiuto dei veterinari saprai fare la scelta giusta, chemio o non chemio, valutando sempre il classico fattore ‘rischio/beneficio’.
Io voglio sempre sperare nella buona sorte. Aggiornaci.
04/03/2019 alle 22:32 #1001Ciao,
veterinario che vai, parere che trovi: quello che abbiamo sentito noi invece sostiene che i gatti sopportano molto meglio la chemioterapia degli uomini, e che gli effetti collaterali sono spesso assenti. Ciononostante ha ammesso che il tipo di tumore che ha Susy, e lo stato avanzato con già metastasi in atto, richederebbero un approccio molto pesante (valutazione TAC, chemioterapia neoadiuvante, nuovo intervento chirurgico, altra chemioterapia per fare pulizia) con risposta comunque parziale, il che significa magari regalarle un anno di vita in più nella migliore delle ipotesi, con tutti i rischi legati alle sedazioni per via della sua cardiomiopatia. Quindi abbiamo deciso di no, stiamo valutando se invece somministrarle un farmaco antitumorale che potremmo darle noi a casa che ha avuto buoni risultati (sempre in termini palliativi, non certo di guarigione) per altri tipi di tumore con meccanismi di sviluppo simili al suo…il problema è che lei è mingherlina (3kg) e la dose che dovrebbe prendere è piuttosto alta per il suo peso (la pastiglia è indivisibile, è un farmaco originariamente pensato per i cani) e di conseguenza gli effetti collaterali potrebbero essere più accentuati…un bel dilemma di cui non siamo ancora venuti a capo, ma il tempo stringe, dobbiamo decidere in fretta sennò non varrà più la pena nemmeno iniziare.
04/03/2019 alle 22:35 #1002P.S. ti ricordi che terapia del dolore avevi usato tu per Francesca? Noi per ora le stiamo dando solo un antinfiammatorio (meloxicam) non steroideo. Tutto sommato un po’ si è ripresa, ma si vede che soffre per il linfonodo ingrossato, è diventata più letargica del solito.
05/03/2019 alle 9:51 #1008Ciao, purtroppo non ricordo il nome del farmaco, ricordo solo che era per umani e mi avevano dato il dosaggio per la gatta che pesava 2 chili appena. Lo tollero’ bene ma fu, appunto, solo un palliativo. Lo associarono all’antibiotico Therios anche perche’ lei sanguinava dall’oreccchio malato e andava disinfettata e bendata in continuazione.
Il giudizio sulla chemio fu, appunto, di alcuni veterinari di oltre 6 anni fa. Puo’ darsi che oggi ci siano cure piu’ efficaci e meno aggressive.
Il giorno prima che morisse, portai Francesca al controllo ordinario lasciandocela, come di consueto, tutto il giorno. Mi chiamarono, pero’, a meta’ mattinata dicendomi che la gatta ormai stava spegnendosi e consigliarono l’eutanasia.
Io mi precipitai in clinica rifiutandomi di fare quel gesto (non critico chi lo sceglie, sia chiaro, semplicemente io non ne avevo la forza psicologica, come non ce l’ho neanche oggi) e me la riportai a casa dove mi mangio’ col cucchiaino mezzo barattolo di carne omogeneizzata per bambini. Mori’ naturalmente nella notte dopo essersi mangiata del carpaccio di prima scelta ridotto a frullato e mentre la sorella la massaggiava in continuazione. Forse la dipartita migliore per la mia bella Francesca.
Non essendo medico, mi astengo da qualunque valutazione della terapia prescritta. Da proprietaria e amante di gatti, tuttavia, ti rispondo che non sottoporrei il mio gatto con metastasi ad una terapia cosi’ pesante e rischiosa.
Ti faccio comunque in bocca al lupo sperando in un piccolo ‘miracolo’.
L’ultima decisione spetta a te.
06/03/2019 alle 17:29 #1033Ho letto tutti i post ma mi riesce molto difficile dare un consiglio in un caso così comlesso anche dal punto di vista etico. Posso confermare che i moderni protocolli chemioterapici sono molto meno invasivi di quelli in atto qualche anno fa, ma la risposta in termini di remissione ed in termini di disagio sono molto soggettivi. Se avete un oncologo esperto di cui avete fiducia seguite i suoi consigli
06/03/2019 alle 19:06 #1045La ringrazio della risposta. Al di là del fatto che sì, ci rivolgiamo ad un oncologo esperto e che è stato molto sincero nel descriverci la situazione in termini della possibile risposta alle terapie e che decideremo insieme a lui il da farsi, posso chiederle se ha esperienza dell’uso di Toceranib fosfato (Palladia) nei gatti affetti da forme tumorali?
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