› Forum › La salute del gatto › Leucemia felina
Questo argomento contiene 3 risposte, ha 2 partecipanti, ed è stato aggiornato da jjj 8 mesi, 1 settimana fa.
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20/02/2024 alle 9:53 #25258
Buongiorno. Al mio gatto è stata diagnosticata tramite test la leucemia felina circa una settimana fa. Ad ora il gatto ( 5 anni e sempre vaccinato anche dalla nascita contro la FELV) presenta letargia, debolezza, poco appetito. No febbre. Anemico (presenta bocca, gengive e lingua piuttosto bianca) e occhio stanco. Dalla manifestazione dei primi sintomi descritti alla visita veterinaria ho fatto intercorrere due giorni. Tutto sommato il gatto presenta ancora discreta reazione alla vita, certamente non è più la vita di prima. Domanda: oltre a IMMUNOV Phyto30 suggerito dal veterinario posso anche somministrare mezza compressa di SIDERPET (ferro, vitamine B6, B12, B9 acido folico e vitamina C)? Il ferro introdotto al gatto con mezza compressa di SIDERPET sarebbe 10 mg al giorno. Il ferro riesce a produrre la sua specificità essendo assunto con la FELV? O almeno può innalzare un po’ le forze al gatto? Posso somministrarlo per 30 giorni come prescritto sulla confezione? Ci possono essere effetti collaterali per una dose di 10 mg al dì oppure problemi di assorbimento? Vi ringrazio per l’attenzione, in attesa di una risposta. Cordialmente.
22/02/2024 alle 9:51 #25263Ciao. MI spiace molto per il contagio. Non sono in grado di rispondere speficamente alle tue richieste. Dovresti interrogare il vet e il bugiardino.
Io posso solo consigliarti questi due articoli da fonti attendibili che forse possono darti qualche informazione generale: uno e due
In questi anni sono stati fatti e credo si stiano ancora facendo degli studi riguardo all’uso di alcuni antivirali (tipo il Raltegravir), ma attualmente gli studi sono ancora in corso per valutare efficacia e soprattutto sicurezza del farmaco riguardo agli effetti collaterali. Attualmente purtrppo non esiste un medicinale capace di debellare il virus. Si può fare solo la prevenzione. Fare il vaccino e rispettare i richiami del vet rappresetano l’unica via per ridurre significativamente il rischio contagio anche se purtroppo ci sono casi residuali in comunque l’infezione attechisce come è successo a voi.
La felv si può mitigare nei suoi effetti. Posso chiederti quali trattamenti e iniziative e integratori ti ha suggerito il vet oltre a quelli che hai citato?
17/03/2024 alle 21:46 #25361Ciao, ti rispondo solo ora. Anche se ho letto nei giorni precedenti la tua interessante risposta, con rimandi a importante documentazione sulla patologia. Rispondo al tuo quesito su eventuali trattamenti e iniziative o integratori. Dopo la visita del 15/2/24 con test per la Felv risultato positivo, visto che il gatto si presentava ancora in buono stato, il veterinario ha suggerito di monitorare di giorno in giorno con la terapia consigliata. Solo quando si sarebbe presentato un peggioramento importante si sarebbe passati a una terapia cortisonica.
Devo anche comunicare che il mio gatto è stato soppresso dal veterinario proprio tre ore fa. Il quadro di questa pessima patologia felina non ha lasciato scampo al mio gatto. Malattia diagnosticata il 15/2/24 e decesso il 17/3/24. Come si è giunti al decesso? Devo dire che dal 15/2 al 29/2 il gatto ha sempre diminuito l’appetito, la idratazione e l’assunzione di cibo (sia umido che croccantini). Dal 1/3 al 7/3 aumentava la letargia, la sonnolenza, intervallati da attimi (un paio d’ore verso sera con una ripresa discreta della vita felina, con qualche piccola uscita di casa, nel giardino per alcuni minuti, ma sempre con grande fatica a camminare. In questi primi giorni di marzo, l’idratazione, ancora autonoma di acqua era maggiore all’assunzione di cibo che si riferiva solo al consumo della parte brodosa dell’umido e non alla consumazione della carne dello stesso. Poi il 9/3, una notte verso le ore 1:00, ho notato una difficoltà respiratoria e un battito cardiaco irregolare. Il gatto tranquillizzato per oltre un’ora e mezza con la mia solita “terapia delle coccole“ è ritornato a dormire più sereno e con una respirazione apparentemente normale. Dal 10/3 il respiro era sempre più affannoso. L’autonomia dell’assunzione di cibo e di acqua del gatto è cessata. Pertanto sono intervenuto con l’idratazione forzata tramite siringa senza ago per l’acqua, il brodo di carne o in piccole quantità di latte. L’umido è stato scelto il paté con l’aggiunta di una piccola quantità di acqua nella siringa senza ago. Il gatto non riuscendo più ad alimentarsi da solo lo si vedeva collaborativo nell’assumere il cibo e le sostanze idratanti. Notavo un appetito, nella deglutizione del paté. Però peggiorava sempre l’aspetto fisico, prima di dimagrimento e poi gli ultimi tre giorni di vita con un’inizio di riversamento addominale, che giungeva fino alle zampe. Quando questa sera, tutta questa sintomatologia, affaticava il gatto nella respirazione, anche con un primo lamento e un attimo in cui il gatto si è sentito male, ho contattato nuovamente il veterinario d’urgenza e ho chiesto la soppressione eutanasica. Il veterinario dopo averlo visitato e visto la difficoltà respiratoria, causa edema polmonare e riversamento addominale dovuto anche a una grave insufficienza cardiaca, anche lui ha concordato con la mia scelta, certamente difficile da prendere, visto l’aspetto di affettuosità che mi legava al felino. Il gatto, appena iniettata per via intra-muscolare dell’anestetico, in quanto la via venosa non era proprio idonea in quell’istante, nel giro di un minuto è spirato solo sotto l’effetto dell’anestetico. Questo dice la gravità della situazione, precipitata nelle ultime ore di questa giornata. Poi è stata iniettata la sostanza eutanasica. Un piccolo prelievo di sangue un secondo dopo la morte ha rilevato la presenza di pus nel sangue. La situazione del mio gatto è precipitata velocemente nel giro di un mese. Ho scritto questo passo come attestazione che di fronte a questo tipo di malattia rimane poco da fare. È una malattia troppo devastante per i nostri gatti. E al mio gatto è successo tutto al quinto anno della sua esistenza, nel giro di un mese, con cinque vaccinazioni, una per ogni anno, della trivalente.
Speriamo che la ricerca veterinaria a livello mondiale, presto, anzi prestissimo, trovi una soluzione affinché questa malattia sia vinta.
Grazie dell’attenzione e buona serata!
17/03/2024 alle 22:16 #25366Mi dispiace molto. Purtroppo la degenerazione di questa malattia non lascia scampo. So il tuo dolore e posso solo consigliarti di scrivere tutti, ma proprio tutti i ricordi condivisi per non scordarli mai. Un abbraccio.
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