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Questo argomento contiene 5 risposte, ha 2 partecipanti, ed è stato aggiornato da jjj 1 anno, 10 mesi fa.
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24/01/2023 alle 9:18 #22587
IMPORTANTISSIMO STUDIO SU POSSIBILE SOLUZIONE FELV
Valori non rilevabili di DNA pro-virale e RNA virale dopo l’uso di raltegravir in due gatti con infezione da virus della leucemia: case report
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36324639/
ABSTRACT
“L’infezione da virus della leucemia felina (FeLV) è stata scoperta oltre 50 anni fa; tuttavia, i gravi cambiamenti clinici associati all’infezione da FeLV hanno ancora una grande importanza nella diagnosi, nella prevenzione e nella gestione clinica dei pazienti sintomatici. L’infezione progressiva da FeLV porta a una riduzione dell’aspettativa di vita e della qualità della vita del paziente. Questo rapporto descrive l’uso di un inibitore dell’integrasi antiretrovirale, raltegravir, in due gatti con infezione naturale da FeLV. Raltegravir è stato somministrato per via orale alla dose di 40 mg/gatto ogni 12 ore in entrambi i casi. Nel primo caso, 13 settimane dopo l’inizio del raltegravir, i carichi di RNA non erano rilevabili, mentre i carichi di DNA provirale erano ancora rilevabili. Nel secondo caso, i carichi di DNA provirale non erano rilevabili dopo 32 settimane di trattamento, mentre i carichi di RNA non erano rilevabili durante il trattamento. Non sono stati rilevati effetti avversi o anomalie nei test di laboratorio con l’uso di raltegravir in entrambi i pazienti. I pazienti sono attualmente clinicamente sani, stanno ancora ricevendo il farmaco e sono sotto stretta osservazione. A nostra conoscenza, questo è il primo rapporto che descrive l’uso di raltegravir in gatti FeLV-positivi con infezione naturale e i suoi effetti sulla carica virale circolante. Inoltre, i pazienti qui descritti sono stati seguiti per un periodo più lungo rispetto a quelli dei casi precedentemente riportati.
Conclusioni
Raltegravir, somministrato alla dose di 40 mg/gatto PO BID, è riuscito a ridurre la carica virale a livelli non rilevabili in due gatti con infezione naturale da FeLV. Questi risultati suggeriscono la necessità di studi più controllati per valutare l’efficacia di questo farmaco in una popolazione più ampia di gatti FeLV-positivi e per valutare la terapia antiretrovirale per migliorare la prognosi dei pazienti.”24/01/2023 alle 10:10 #22595Ciao non conoscevo questo studio e mi sembra una notizia incoraggiante.
Effettivamente negli ultimi anni sono stati fatti dei passi in avanti nello studio e cura di altre malattie terribili per i mici come ad esempio la FIP per la quale è disponibile una cura efficace (seppur piuttosto costosa).
Detto questo riguardo alla Felv non saprei davvero dirti se e come sia già disponibile, se è praticata, ecc…
Oltre a chiedere delucidazioni al tuo vet, Io ti consiglio di cercare i migliori vet più aggiornati e specializzati tanto italiani quanto stranieri e domandare informazioni anche a loro. Magari in qualche modo e con un po’ di fortuna riesci a rientrare in studi pilota ove fosse disponibile.
24/01/2023 alle 11:53 #22603Ciao! Sapresti indicarmene qualcuno magari a Roma?
Grazie
24/01/2023 alle 14:38 #22609Non saprei davvero a chi potresti rivolgerti a Roma. Secondo dovresti chiedere brevemente informazioni ad esempio a professori universitari, autori degli studi scientifici, ricercatori e vet che possano avere informazioni. Insomma non è una cosa semplice perché ho come l’impressione sia una cosa di nicchia.
In fondo a questo articolo ad esempio su un blog affidabile come quello di mylav fa cenno che l’uso antivirali usati in passati studi come zidovudina o dell’interferone e per cui “le evidenze scientifiche sulla reale utilità di queste terapie è questionabile”. In questo post su facebook di un veterinario si dice che il Raltegravir ha dato risultati migliori, ma che c’è rischio di effetti collaterali (non specificati) e che il gatto sviluppi una resistenza all’efficacia del farmaco e che bisogna ancora studiare la questione. Questo per dirti che bisogna affidarsi a mani esperte.
24/01/2023 alle 16:26 #22613Avevo letto l’articolo di mylav e la zidovudina presenta diversi effetti collaterali. Mentre lo studio a cui faccio riferimento riporta di non aver riscontrato alcun effetto avverso al Raltegravir dopo 32 settimane (8 mesi) ma che appena sospesa la cura il virus purtroppo si riattiva. Quindi come per l’allopurinolo va somministrato a vita oppure associato ad altri farmaci
24/01/2023 alle 22:41 #22618Bene. A questo punto devi trovare un professionista che possa aiutarti, che sappia cosa fare, considerando che il fai da te è da escludere.
Naturalmente io mi auguro che questa sia finalmente la strada giusta per debellare questa malattia terribile
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