› Forum › La salute del Cane › Situazione 'confusa' eritema multiforme
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05/12/2023 alle 10:33 #24937
Buongiorno!
Sono l’umana di Dino, shih tzu di 8 anni e dieci mesi (proprio oggi!).
Premetto che la situazione sulla quale vorrei confrontarmi è, spero, ancora ‘aperta’, ma inizio ad impostarla perché ogni spunto potrebbe essere utile fin da ora.
Mi scuso in anticipo perché sarò prolissa, abbiate pazienza.
Tutto è iniziato i primi giorni di ottobre di quest’anno con una infiammazione ai testicoli, curata inizialmente, senza esito positivo, con qualche giorno di antinfiammatori. Al controllo successivo, presso un altro medico della stessa clinica che segue il cane da sei anni, si riscontra un’infiammazione della prostata e viene consigliato impianto di castrazione chimica con una buona dose di sicurezza che sarebbe stato risolutivo, garantendo che il farmaco non comporta gravi effetti collaterali. Poco tempo dopo, all’inizio di novembre, viene effettuato l’impianto (Suprelorin) e ottimisticamente viene fissata ecografia e visita di controllo per il 6 dicembre, data per la quale si auspica una risoluzione dell’infiammazione.
Nel frattempo dopo circa una decina di giorni e quasi da un giorno all’altro, Dino peggiora e presenta lesioni su tutto l’addome (se può aiutare ho foto che in questo momento non so se sia il caso di postare). Viene nuovamente visitato, viene intanto prescritto apoquel e antibiotico e vengono effettuati esami del sangue, segue visita dermatologica.
Gli esami di sangue e urine non evideziano nulla più che il forte stato infiammatorio prevedibile, una lieve sofferenza renale poi approfondita e non considerata preoccupante. Gli esami delle feci sono negative.
La diagnosi è eritema multiforme e le cause da indagare. I primi esami del raschiato cutaneo e test leish sono negativi.
Rimangono due ipotesi: o una reazione avversa al suprelorin, unico farmaco ‘papabile’ assunto, oppure una causa imputabile ad un tumore.
Nel frattempo il cane è dimagrito un chilo, pur mangiando regolarmente e con appetito, non presenta miglioramenti significativi (i primi giorni ho anche sbagliato a somministrare le terapie, a dose dimezzata, il dolore e la confusione hanno avuto il sopravvento) anche se le manifestazioni di dolore e fastidio sono diminuite, pur essendo abbastanza reattivo l’attività fisica si è drasticamente ridotta, riposa bene. Solo negli ultimi giorni fatica un po’ a camminare.
La dermatologa contatta l’azienda produttrice del farmaco che non rileva effetti avversi simili non solo in Italia, ma in tutta Europa.
Si procede quindi (ieri) con biopsia ed rx in anestesia totale.
Attendiamo ovviamente tutti i referti, ma nel frattempo sembra ci sia ‘qualcosa’ localizzato nella milza. Dal prelievo questo ‘qualcosa’ ha un aspetto ‘in parte solido e in parte liquido’, il che non fa presagire nulla di buono. Lo stomaco presenta ‘una strana patina’ (tuttavia il cane dovrebbe vomitare continuamente, cosa che non è mai successa). Il materiale prelevato dai linfonodi è ‘stranissimo’.
Chiedo scusa se utilizzo termini poco appropriati ma fin qui ho in mano solo quanto la veterinaria si è sentita di spiegarmi ‘in parole povere’ fino all’arrivo degli esiti.
Termini come ‘strano’, ‘complesso’ e ‘mai visto sono stati ricorrenti in tutto l’ iter.
Il cane ieri sera era dolorante, faticava a deambulare, sembrava peggiorato, ma ha comunque mangiato e riposato.
Io sono stupita, distrutta, terrorizzata per più di una ragione e pronta al peggio, ma cerco comunque pareri, testimonianze da chi abbia vissuto un’esperienza simile (anche se ne dubito), anche solo un sostegno in un momento così delicato.
Faccio fatica ad immaginare una vita senza il compagno con cui ho trascorso ogni giorno di questi ultimi quasi nove anni in cui abbiamo fatto ed affrontato tutto sempre insieme, faccio fatica a vedere infine così piccolo un cane che si è sempre creduto enorme ed è riuscito a farlo credere a tutti, forse perché tutta quella simpatia, quella vitalità, quella grinta traboccavano dai suoi sette chili.
Grazie
07/12/2023 alle 9:19 #24951Non so qualcuno ha avuto esperienze simili. Ad ogni modo prima di far congetture è bene aspettare l’esito dei prelievi della biopsia, sperando che che diano subito risultati netti in modo da affrontare una terapia.
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