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   finalmente, notizie confortanti

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Anna49
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  Post Inserito 24-09-2014 alle ore 13:52   
Sequestrati e affidati alla Lav tutti gli animali del Circo Martin: è la prima volta in Italia
L’associazione: «Li trasferiremo in strutture idonee a garantirgli una vita dignitosa»

FULVIO CERUTTI (AGB)
Per la prima volta in Italia sono stati sequestrati tutti gli animali di un circo. E’ quanto disposto dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania (Olbia), per gli animali del Circo Martin, i cui titolari sono indagati del reato di maltrattamento animale. Lo riferisce, in una nota, la Lega anti vivisezione (Lav), a cui la Procura ha affidato gli animali sequestrati.

Il Tribunale del Riesame ha confermato un provvedimento del Gip che in agosto aveva disposto il sequestro di sedici esemplari, estendendolo al resto degli animali del circo. L’associazione animalista aveva sporto denuncia per maltrattamenti poche settimane prima.

Dal 2008 i volontari della Lav hanno raccolto numerose testimonianze foto e videografiche sugli animali nello zoo del Circo, noto soprattutto per il numero del carretto con un orso, trainato da un cavallo con in groppa una tigre, «spettacolo assolutamente anacronistico e incompatibile con le esigenze etologiche degli animali». Le immagini del filmato mostravano gabbie minuscole e prive di qualsiasi arricchimento ambientale. Anche la sicurezza pubblica era a forte rischio data l’assenza di protezioni idonee ad impedire il contatto tra i visitatori e alcuni degli animali.

«Siamo molto soddisfatti della decisione della Magistratura - dichiara la Lav- stiamo già lavorando per trasferire gli animali in strutture già individuate, idonee a garantire loro una vita dignitosa» aggiunge l’associazione animalista.
______


basta con il circo con gli animali! speriamo che sia il primo sequestrato di una lunga serie!


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Anna49 il 24-09-2014 13:53 ]


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Anna49
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Piemonte, nei cimiteri spazi anche per le tombe di cani e gatti
Se verrà approvato un nuovo regolamento, gli animali d’affezione potranno essere sepolti in aree dedicate all’interno dei camposanti



16/12/2014
Vicini ai propri quattrozampe, un luogo per ricordarli, per sempre. La Giunta regionale del Piemonte ha approvato ieri un Piano di coordinamento per i nuovi cimiteri e crematori, presentato dall’assessore alla Sanità, Antonio Saitta. Il documento, che dovrà essere approvato dal Consiglio regionale, definisce i requisiti dei campi di inumazione, dei loculi, dei cimiteri e delle sepolture private.

Tra le novità anche alcuni aspetti che interessano gli amanti degli animali: il regolamento, infatti, prevede anche norme per definire zone destinate all’inumazione di chi, del mondo animale, ha condiviso parte della nostra vita.
Il regolamento parla di cimiteri solo per cani e altri animali d’affezione, come d’altronde già esistono in alcuni Comuni della cintura, fra questi Moncalieri e Piobesi, o in alternativa «aree riservate agli animali di affezione» all’interno del perimetro cimiteriale che dovranno essere scelte dal Comune e coordinati con gli operatori.
Piemonte, nei cimiteri spazi anche per le tombe di cani e gatti
Se verrà approvato un nuovo regolamento, gli animali d’affezione potranno essere sepolti in aree dedicate all’interno dei camposantiPiemonte, nei cimiteri spazi anche per le tombe di cani e gatti
Se verrà approvato un nuovo regolamento, gli animali d’affezione potranno essere sepolti in aree dedicate all’interno dei camposanti





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lillina
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Piemonte
E stop

Sarà un business

Ma non è male


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Anna49
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  Post Inserito 23-01-2015 alle ore 11:39   
#GreenHill, Enpa: "Con la sentenza di oggi finisce la stagione degli allevamenti di beagle per la sperimentazione"



«Green Hill CONDANNATO! Sentenza storica senza precedenti. I Beagle sono salvi». Così su Twitter la Lav (Lega anti vivisezione) annuncia i verdetti della sentenza contro i responsabili dell’allevamento di Montichiari (Brescia), chiuso nel 2012, dove i cani Beagle venivano destinati alla sperimentazione animale.
La difesa dei quattro imputati aveva chiesto assoluzione «perché il fatto non sussiste», ma il Tribunale di Brescia ha dato ragione alla linea dell’accusa, seppure con pene minori rispetto alle richieste avanzate e con un’assoluzione, condannandoli per il reato di maltrattamento e di uccisione di animali (articoli 544bis e 544ter del Codice penale).

Ghislane Rondot, gestore dell’allevamento di Green Hill 2001 della Marshall Bioresources e della Marshall Farms Group, è stato condannato a un anno e sei mesi (per lui il Pm aveva chiesto tre anni). Stessa condanna per il veterinario Renzo Graziosi (l’accusa aveva chiesto tre anni e sei mesi). Roberto Bravi, direttore dell’allevamento, è stato condannato a un anno più le spese (per lui erano stati chiesti due anni). Assolto invece Bernard Gotti, secondo gestore dell’allevamento, per non aver commesso il fatto (per lui erano stati chiesti tre anni).
A questo si aggiunge il divieto, per i condannati, di allevare cani per due anni. Disposta la confisca dei cani.

Sulla base di quanto emerso dalle prove e dai verbali del processo, inoltre, la Lav annuncia in una nota che chiederà l’imputazione dei veterinari dell’Asl di Lonato, dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia e dei funzionari della Regione Lombardia e del Ministero della Salute, che in tutti gli anni passati avevano scritto che tutto era regolare nell’allevamento.

«La sentenza di condanna di Green Hill è un riconoscimento a tutte e tutti coloro che in tanti anni hanno partecipato a manifestazioni a Montichiari e in tante altre parti d’Italia e del mondo, hanno digiunato, firmato petizioni, realizzato inchieste giornalistiche, presentato denunce, scavalcato barriere fisiche e ideologiche che difendevano l’indifendibile – ha detto Gianluca Felicetti, presidente LAV - sapendo bene che “Oltre il filo spinato di Green Hill”, la vivisezione esiste ancora e uccide quasi 3000 animali al giorno, tutti i giorni, solo nel nostro Paese, e non da alcuna risposta positiva alla nostra salute: per questo la nostra battaglia è continua».
La Stampa




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Anna49
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  Post Inserito 23-02-2015 alle ore 15:28   
“Riconoscere il coniglio come animale d’affezione”

È il contenuto di una proposta di legge che mira a vietarne la macellazione a scopo alimentare e l’allevamento per ricavarne pellicce.

Non più «carne bianca» né «colletto di lapin» il coniglio sia animale d’affezione: una proposta di legge firmata da Michela Vittoria Brambilla (Fi), depositata alla Camera nei giorni scorsi e presentata ieri a Milano nell’ambito della manifestazione «Conigliando&Friends», prevede che al coniglio domestico sia riconosciuto lo status di «animale d’affezione» e conseguentemente ne sia vietata la macellazione a scopo alimentare e l’allevamento per ricavarne pellicce.

Il coniglio, nella nostra cultura, è stato a lungo un animale soltanto «da reddito», ma si è lentamente affermato come animale da compagnia a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, prima in America e poi nel nostro continente. Oggi è spesso nelle case degli italiani: secondo il «Rapporto Italia 2015» dell’Eurispes, lo ha scelto il 2,9 per cento di quanti convivono con un animale. Viene dunque dopo il cane, il gatto, gli uccelli e le tartarughe, anche se, in assenza di un’anagrafe ufficiale, non è possibile dire con precisione quanti sono i conigli «da compagnia»: secondo alcune stime sarebbero 800 mila.

Il progetto di legge propone di prendere atto della mutata condizione di questi animali e di garantire loro adeguata tutela, attraverso il divieto di macellazione e l’istituzione di un’anagrafe obbligatoria: lo chiedono migliaia di appassionati, come quelli che partecipano oggi a «Conigliando&Friends», evento organizzato da Associazione Animali Esotici AAE onlus con il patrocinio della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente. «Come il cavallo - osserva l’ex ministro - il coniglio ha un duplice, ma poco invidiabile, status: da una parte sfruttato come animale da carne e da pelliccia, dall’altra animale d’affezione. Obiettivo della mia proposta è eliminare questa ambiguità, a favore di un animale che ormai, nelle nostre case, «fa concorrenza» al cane e al gatto come compagno di giochi».
(Fonte: Ansa)






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lillina
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  Post Inserito 23-02-2015 alle ore 15:41   
Passo dopo passo
Goccia dopo goccia
Impensabile anni fa



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Anna49
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Milano dice no ai circhi con animali, sono “ospiti” non graditi

La mozione locale va anche oltre e chiede a sindaco e amministrazione di «sollecitare il Governo a vietare, con legge statale, l’uso di animali negli spettacoli circensi in Italia»

Milano si schiera contro l’uso degli animali nei circhi. Dichiarati “ospiti” non graditi nel capoluogo lombardo. Un divieto ancora non di fatto. Ma richiesto a sindaco e Giunta da un voto all’unanimità del Consiglio comunale su una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, già attivo sul tema anche in altre città. Basti pensare a molti Comuni emiliani e alla stessa Regione Emilia Romagna.

In realtà, il testo del consigliere “pentastellato” Mattia Calise ha dovuto subire qualche ritocco. Per evitare che l’iniziale “niet” assoluto potesse venire bocciato dal Tar, come già successo altrove. Ecco allora l’escamotage: anche se si invita comunque il sindaco «a non rilasciare autorizzazioni per spettacoli circensi in cui si usano e si sfruttano, contro natura, gli animali», lo strumento reale di contrasto è la burocrazia, per una volta amica. Come? «Modificando le condizioni di attendamento circhi all’interno del regolamento per la tutela degli animali». Che dovrà contenere tutta una serie di paletti tali da scoraggiare l’arrivo in città di questa tipologia di spettacoli. Ma la mozione va anche oltre. E chiede a sindaco e amministrazione di «sollecitare il Governo a vietare, con legge statale, l’uso di animali negli spettacoli circensi in Italia» e a «concedere i contributi statali per i circhi solo nel caso essi non usino animali».

La soddisfazione è bipartisan. A esultare per la vittoria non è solo Calise. «È un altro pezzo della campagna per la salvaguardia dei diritti e del benessere di tutti gli esseri umani e degli esseri viventi», commenta il Pd Carlo Monguzzi. Anche per Luca Gibillini di Sel «è una buona notizia in attesa che si muova il Parlamento per dare strumenti ai Comuni». Attende novità da Roma anche Pietro Tatarella (Fi) perché «il circo è senza dubbio un’arte che va difesa ma senza maltrattare gli animali». L’assessore con delega alla Tutela degli animali, Chiara Bisconti, che ha dato parere favorevole all’approvazione del documento, spiega inoltre che «il nuovo regolamento per la tutela degli animali, in via di definizione, già prevede una serie di norme tali da rendere difficilissima se non impossibile la presenza di circhi con animali in città, favorendo invece altre forme circensi» anche perché «la legge vieta a Comuni di proibire» gli spettacoli con animali.

Infine, a Palazzo Marino arrivano le congratulazioni di Walter Caporale, presidente dell’Associazione Animalisti Italiani, che definisce la decisione «un raggio di luce in una nazione che è ancora indietro sotto questo punto di vista. Dispiace constatare però che mentre Milano si affaccia all’Europa e al mondo - conclude -, il sindaco di Roma Marino resta a guardare e continua a tenere la Capitale d’Italia lontana dalla civiltà».
(Fonte: Ansa)



evvai!!!


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Anna49
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REGIONE DEL VENETO: ENTRA IN VIGORE IL DIVIETO DI DETENERE I CANI IN CATENA.

25/03/2015 - Mai più animali d'affezione tenuti alla catena in Veneto.
Sulla base di un provvedimento regionale (L.R.17/2014) divenuto solo di recentemente operativo (01-2015), è vietato l'uso della catena o di altri strumenti che costringano gli animali a spazi di movimento ridotti.
Con questa nuova legge gli animali potranno essere detenuti all’interno di giardini o recinzioni, ma non legati, salvo che per ragioni sanitarie o per misure urgenti e solamente temporanee di sicurezza, documentabili e certificate dal veterinario curante.
La polizia locale sarà incaricata di vigilare sul rispetto delle disposizioni, in caso di violazione è prevista una sanzione amministrativa compresa tra i 100 e 300 euro.
Se vedete un cane alla catena quindi, chiamate subito i vigili urbani del vostro comune.
Se riscontrate problemi a far applicare il divieto inviateci una mail a: info@animaldefenders.it

speriamo che seguano anche altre regioni


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