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   storie che fanno bene al cuore

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AutorePagina: 3 di 6
Anna49
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Registrato dal: 14-05-2012
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  Post Inserito 22-03-2014 alle ore 22:28   
Usa, ritrovano il cane smarrito sei anni prima
Il beagle era scomparso durante una passeggiata in un bosco

Il momento dell’incontro fra la beagle Maisy e la famiglia Helland

FULVIO CERUTTI (AGB)
«Ho pregato Dio tutte le notti chiedendo che la facesse tornare a casa. Pensavo che non l’avrei più rivista». E qualcuno lassù ha esaudito il desiderio di Parker. Lui aveva solo quattro anni quando la beagle Maisy scomparve. Ora ha dieci anni e può tornare a sorridere perché la cagnolina, sei anni dopo, è tornata a casa.

L’incubo ha avuto inizio durante una passeggiata in un bosco del Tennessee, Stati Uniti. La beagle di otto anni stava giocando con i tre figli della famiglia Helland. Poi a un tratto è scomparsa. Inutili le ricerche della signora April e di suo marito: «L’abbiamo cercata ovunque, sotto ogni albero e foglia. Ma niente. Abbiamo appeso anche molto volantini» racconta il piccolo Parker all’emittente televisiva Wbir, ma Maisy non è stata più trovata.

La famiglia ha pensato spesso al loro beagle, anche quando hanno preso un altro cane di nome Cooper: non ha mai sostituito Maisy. Poi un giorno arriva la telefonata ormai insperata: era un volontario dello Young Williams Center. Non solo Maisy era viva, ma li aspettava presso il loro centro per tornare a casa.

Una telefonata sconvolgente a cui è seguita un incontro altrettanto emozionante: «Eravamo tutti lì, non potevamo perderci un momento così toccante» ha detto Jeff Aashin, responsabile del centro di cura per gli animali dove era stata portata la beagle.

«Quando l’abbiamo vista è stato come se un fiume mi avesse travolta tutto in una volta. Per un attimo mi sono chiesta se era un errore. Ma ho capito che era davvero lei - racconta la signora April -. È stata un’emozione fortisssima»

Maisy sta bene, anche se ha un po’ di problemi alle zampe posteriori, ma le sue buone condizioni fanno pensare che qualcuno l’abbia adottata a casa propria e si sia presa cura di lei. Per fortuna il sistema per rintracciare i cani smarriti ha funzionato perfettamente: Maisy aveva ancora il suo microchip e la famiglia Helland aveva sempre aggiornato il suo indirizzo di residenza, anche quando si erano trasferiti. E così ora la famiglia è di nuovo al completo.
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questa storia l'ho voluta postare perché ho pensato ad Aion, in fondo nella vita tutto può succedere..



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Anna49
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Registrato dal: 14-05-2012
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  Post Inserito 17-04-2014 alle ore 18:35   
Brasile, cane aspetta il padrone per otto giorni fuori dall’ospedale
Ad accudire l’animale ci hanno pensato medici e infermieri.


FULVIO CERUTTI (AGB)
Una pazienza e una fedeltà senza eguale. Così un cane ha atteso il suo padrone ricoverato per otto giorni in un ospedale brasiliano. Lauri da Costa, un senzatetto di Passo Fundo, era stato ricoverato d’urgenza dopo una colluttazione. Sottoposto ai primi accertamenti, i medici hanno riscontrato un melanoma maligno e l’hanno operato d’urgenza. Seco, il suo amico a quattrozampe, non l’ha mai abbandonato e, non potendo entrare dentro la struttura sanitaria, lo ha atteso fuori. Ad accudire l’animale ci hanno pensato medici e infermieri.

Quando i due si sono rivisti, qualcuno ha avuto la bella idea di filmare l’incontro condividendo sul web le emozioni di quel momento. Il video del ricongiungimento mostra l’uomo in carrozzina e tutta la gioia del cane nel poterlo rivedere. Il filmato, in meno di una settimana ,è stato visto su YouTube già da quasi un milione di volte.

http://www.lastampa.it/2014/04/17/multimedia/societa/lazampa/cane-attende-il-suo-pap-giorni-di-fronte-allospedale-fkwLw0QQ1uH2ccbmf00ngK/pagina.html

non so metterlo in chiaro..


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nanama

Registrato dal: 20-01-2014
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  Post Inserito 19-04-2014 alle ore 09:38   
Storie meravigliose, sono commossa!!!


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Anna49
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  Post Inserito 23-04-2014 alle ore 11:08   
Usa, tre suore adottano un pit bull: “Nessuno lo voleva”
Le tre “sorelle hanno scelto lui perché era da mesi chiuso in canile

FULVIO CERUTTI (AGB)
Tre suore suonano alla porta di un canile con un’unica intenzione: «Vogliamo un cane che nessuno vuole». Sembra quasi la trama di un film natalizio, ma invece è un fatto realmente accaduto. Tutto è avvenuto nel mese di febbraio scorso, ma sul web continua a rimbalzare come esempio per chi decide di adottare un cane.

Ogni giorno Remi, un pit bull di nove anni, ha visto entrare dalla porta del Hi Tor Animal Care Center molte persone. Per mesi si sarà sentito dire «No, quello no. È un pit-bull». La razza prima ancora di guardarlo negli occhi. Senza neanche provare a portarlo a passeggio. Poi un giorno di fronte alla sua gabbia compaiono tre arzille suore, tutte tre con più di 70 anni, dai capelli bianchi come nelle migliori e sempre sorridenti come nelle migliori immagini. «Volevamo portare a casa nostra un cane che rischiava l’eutanasia perché nessuno lo voleva adottare» racconta sorella Veronica Mendez a News 12 -. Quando abbiamo visto il cartello sulla sua gabbia con la scritta “9 anni” ho detto “Virginia, vogliamo questo, perché nessuno se lo porterà mai via».

«Molta gente ha una cattiva opinione dei pit bull - raccontava il direttore del rifugio all’Huffpost -. Ma Remi si è dimostrato molto sensibile nei confronti delle tre suore. In particolare con suor Virginia che per camminare usa su bastoni. Quando si muove con lei, cammina molto lentamente e fa molta attenzione agli spostamenti»

Ora Remi vive con loro a Nyack, nello stato di New York, e ha portato una ventata di allegria alle tre suore che in passato avevano già avuto un cane poi morto di vecchiaia. E la storia ha anche una ciliegina sulla torta: due samaritani, rimasti anonimi, hanno pagato le spese per l’adozione di Remi perché le tre sorelle non dovessero mettere mano al portafoglio.

Le tre suore con il pit


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sarà anche una goccia di vita in un mare di solitudine ma la speranza è che l'uomo si ravveda e tratti queste creature con più rispetto ed amore



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Anna49
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  Post Inserito 26-04-2014 alle ore 18:09   
questa è una storia che fa bene al cuore ma rattrista l'anima, la dolcezza è infinita e ci fa capire, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto siano preziose ed eccezionali queste creature a 4 zampe

----------------------26 APRILE 2014
L'uomo malato di Alzheimer che parla solo con il suo cane
"Un momento bellissimo all'interno di un percorso difficile". Così Lisa Abeyta descrive questa clip, nella quale il padre parla con il suo cane, Roscoe, giocandoci e accarezzandolo. L'uomo, come spiega l'autrice del video, soffre di Alzheimer allo stadio finale e ha perso quasi completamente la capacità di formulare delle frasi di senso compiuto, faticando nel trovare i termini giusti. Con il cane di sua figlia, che lo ha accolto quel giorno alla porta, le parole dell'anziano sembrano seguire un flusso più chiaro e ordinato. Motivo che ha spinto la donna a girare un video - e a montarlo grazie all'aiuto di suo figlio - per condividere questi attimi con la sua famiglia. I commenti positivi e le e-mail di chi vive una situazione simile, insieme ai ringraziamenti per aver pubblicato il video online, l'hanno rincuorata
(a cura di Eleonora Giovinazzo)

il video è questo, non so metterlo in chiaro

http://video.repubblica.it/mondo/l-uomo-malato-di-alzheimer-che-parla-solo-con-il-suo-cane/163871/162362?ref=HRESS-2


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Anna49
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  Post Inserito 09-05-2014 alle ore 11:15   
Un bimbo di tre anni si perde, il cane lo trova e veglia su di lui
Il piccolo si era allontanato dalla fattoria per seguire il padre che stava andando al lavoro sul trattore. Il cane ha capito cosa stava succedendo e l’ha protetto sino all’arrivo dei soccorsi


FULVIO CERUTTI (AGB)
Quando Courtney e Brock Urness hanno scoperto che loro figlio Carson si era allontanato dalla fattoria di Cooperstown (Nord Dakota), hanno iniziato a cercarlo. Erano le 7,30 della sera e il bimbo era nel giardino che stava giocando tranquillo, mentre la madre era rientrata per qualche minuto in casa per prendersi cura dell’altra figlia di 11 mesi. Un momento di distrazione e il loro piccolo di tre anni si era allontanato da casa andando chissà dove negli ampi spazi della loro tenuta. Dopo averlo cercato per un’ora, i coniugi hanno deciso chiamare lo sceriffo locale. La polizia ha subito attivato tutte le forze a loro disposizione: duecento fra poliziotti, vigili del fuoco, volontari, vicini di casa a piedi e a cavallo, e persino un piccolo aereo si sono messi sulle tracce del bimbo. Ma dopo ore di Carson non c’erano tracce. Con il passare del tempo si stava diffondendo l’incubo della tragedia.

Ma mamma Courtney in cuor suo aveva un grossa speranza. Non era solo scomparso il piccolo Carson. A casa non c’era neanche Cooper, il cane che era sempre vissuto in fattoria con loro. L’avevano trovato per strada, abbandonato a se stesso. Fu proprio la signora Courtney a trovarlo e a portarlo in casa.

Con il calare della notte lo sceriffo, dopo sei ore di ricerche, era stato costretto a richiamare tutte le forze in campo. La pioggia stava scendendo da due ore e le tracce sul terreno si erano cancellate. Le ricerche sarebbero riprese il giorno dopo, ma non prima di fare un ultimo tentativo mandando un quattroruote a cercare nel raggio di circa due chilometri dalla fattoria. Sul mezzo era montato un grosso faro puntato sul terreno con la speranza di vedere il piccolo.

E’ stato in quel momento che, in mezzo all’erba alta, la figura di un cane si è mossa, alzando la testa di quel poco che è bastato per far sapere che era lì. Era Cooper. Il cane, subito dopo si è nuovamente coricato perché lì con lui, sotto di lui, all’asciutto e al caldo c’era il piccolo Carson che stava tranquillamente dormendo, messo al sicuro dal suo amico a quattrozampe. Il bimbo stava bene, salvo per i piedi freddi che erano l’unica parte che Cooper non era riuscito a coprire.
«Carson ha detto a sua madre che Cooper era rimasto su di lui e lo teneva al sicuro e al caldo - ha raccontato il padre -. Aveva solo avuto un po’ paura del buio».

Il signor Urness crede che il piccolo Carson si sia allontanato quando lo ha visto andare via sul trattore per lavorare nei campi. «Cooper deve averlo visto. Normalmente il nostro cane non lascia mai la fattoria. Ma vuole bene al piccolo Carson e da buon amico ha deciso di seguirlo e proteggerlo»



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che dire? chi ama i pelosi conosce le loro potenzialità e sa che possiedono sentimenti, mi fanno pena quelli che li considerano solo animali, dovrebbero vivere storie così, essere in affanno, soffrire per poi rinascere riconoscendo il loro valore


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Anna49
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  Post Inserito 12-05-2014 alle ore 14:45   
Nevada, nove cani da laboratorio per la prima volta assaporano la libertà
I beagle non avevano mai provato l’emozione di essere amati e di essere al sicuro
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un'emozione indescrivibile..

http://www.lastampa.it/2014/05/12/multimedia/societa/lazampa/la-prima-corsa-sullerba-per-i-nove-beagle-pp9LGBJbTNsCV2TvNWElaO/pagina.html


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Anna49
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  Post Inserito 30-05-2014 alle ore 10:48   
stamattina mi sono imbattuta in questa notizia, e così ho iniziato la giornata commuovendomi

se riuscite guardate il video, per fortuna al mondo esistono splendide persone

http://www.lastampa.it/2014/05/30/multimedia/societa/lazampa/il-salvataggio-di-savannah-bSPO4DDjmpEO4Jrr2GC1NK/pagina.html

Il salvataggio di una pit bull commuove il web
In un video la storia di un cane randagio, dal suo ritrovamento alle corse con i volontari che l’hanno salvata
FULVIO CERUTTI (AGB)

Savannah è una pit bull molto fortunata. Un giorno una telefonata ha avvertito l’associazione Hope for Paws (letteralmente “Speranza per le Zampe”) della sua presenza in un parco di Los Angeles. Così i volontari si sono recati sul posto.

Non conoscendo lo stato e il carattere dell’animale, così come mostra il video pubblicato su Youtube, i ragazzi hanno preso delle precauzioni per non essere aggrediti o far male all’animale. Ma non ce n’è stato bisogno: quando uno di loro si è avvicinato, lei ha alzato la testa mostrando in quali difficili condizioni stava vivendo. Savannah aveva un occhio cieco, forse per un combattimento o per un urto, ed era particolarmente denutrita.

Così quando una mano amica le ha offerto un pezzo di frittata, lei l’ha accettata quasi subito. Pezzetto dopo pezzetto, ha iniziato ad avere fiducia e ad accettare anche alcune carezze. L’esperienza e la pazienza dei volontari hanno fatto il resto: dopo poco la cagnolona si è fatta mettere un guinzaglio al collo, ma forse non sarebbe neanche servito. Quando infatti è uscita dal cespuglio in cui aveva trovato rifugio, la pit bull si è fatta prendere in braccio.

Portata nel canile dell’associazione le è stato anche riscontrato un tumore all’orecchio da asportare. Il video termina con una cagnolona che sembra completamente diversa da quella trovata randagia. Un cosa sola è sempre rimasta intatta: la sua dolcezza e un cuore così grande da dare fiducia ai suoi salvatori.



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lillina
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  Post Inserito 30-05-2014 alle ore 12:40   
Grazie Anna
Notizie del cuore


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cle92

Registrato dal: 19-01-2014
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  Post Inserito 30-05-2014 alle ore 13:05   
Seguo tantissimo su youtube il canale di Hope for Paws. Mi metto sempre a piangere. Certe volte trovano dei randagi in condizioni disastrose.
Sono anche molto istruttivi, ti insegnano a cosa fare quando trovi un randagio, come comportarti con lui e farlo fidare di te.
Mi sono stati molto utili quando ho trovato la piccola Mua.

Ah ovviamente ho pianto anche leggendo le storie di questo topic...


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