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 calzinimaya
| MEDICO VETERINARIO
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Post Inserito 14-12-2015 alle ore 23:35 |
14-12-2015 alle ore 23:24, giardi87 wrote:
danimici15 il problema secondo me è nelle linee guida sulla produzione di petfood, che andrebbero rivisitate sulla base degli studi sia in umana che in veterinaria che vanno avanti. Le aziende, come dice il vet del forum, si limitano a rispettare i limiti e le sostanze dichiarate legali e utilizzabili. Quindi nei cibi superpremium di determinate aziende trovi altri antiossidanti e conservanti meno nocivi (es. vitamina E, estratti in tocaferoli del rosmarino, ecc...) ma che costano più dei classici bha e bht, che altre aziende invece per incrementare guadagni e confezionare cibi economici usano. Questo perchè è consentito. Le aflatossine stessa cosa...le linee grain free costano molto più e non contengono cereali, poi ci sono quelle low grain che ne contengono pochi, infine le linee normali che abbondano in cereali. Le aflatossine sono funghi che si sviluppano nei cereali ma soprattutto mais...più è alta la quantità di cereale più si alza la possibilità di infestazione e la quantità e rilevanza dell'infestazione.
ecco...questo è un discorso serio...ci capiamo finalmente.
solo una precisazione:le aflatossine sono una delle classi di micotossine prodotte da funghi, non funghi loro stesse e non sono le uniche micotossine esistenti.
 
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 giardi87
Registrato dal: 12-12-2015
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Post Inserito 15-12-2015 alle ore 00:01 |
Grazie per la precisazione. Non sono le uniche (es. ocratossina, fumonisine, amanititina ecc...), ma le aflatossine B1 sono le più pericolose, inserite da tempo tra i fattori di rischio del cancro al fegato in umana, tanto che vi è un'incidenza di questa patologia vistosamente superiore in Afriaca e nei pesi Asiatici dove i controlli sui cereali (mais in primis) sono minori e il clima più favorevole allo sviluppo di queste tossine. Oltre a essere potenziali epatocancerogeni, possono essere responsabili, in alti dosaggi di aflatossicosi acuta, intossicazione che può portare a morte. Io sapevo personalmente che anche nella produzione di petfood c'è un limite ammesso e quindi ci saranno pure controlli, ma evidentemente questi controlli nn sono sistematici o nn sono fatti da tutte le aziende. Probabilmente una soluzione per ridurre il rischio sarebbe limitare a una data quantità i cereali nell'alimentazione dei pet e usare più misure di controllo. Naturalmente rimane un mio pensiero. Per quanto riguarda il biologico e l'abuso della parola "naturale" sono in pieno accordo...naturale nn vuol dire granchè e soprattutto non è sinonimo di salutare...e con le paroline "biologico" e "olistico" si è creato un gran mercato...insomma buona mossa di marketing...poi senz'altro alcune delle aziende che appongono questi aggettivi saranno validissime .
 
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 danimici15
Registrato dal: 10-04-2012
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Post Inserito 15-12-2015 alle ore 23:00 |
Ok dopo questa discussione sono un pò più tranquilla, anch'io ho poca fiducia nel biologico, la mia frutta (quando c'è) è esente da qualsiasi trattamento anticrittogamico o pesticida, dura poco quando la cogli e sulle piante ogni anno c'è la guerra dei passerotti e dei merli a chi ne mangia di più, cosa che il mio vicino di campi non ha perchè usa ogni tipo di veleno per far si che la frutta sia sempre bella esteticamente e in grande quantità. La sua uva è sempre integra nessun grappolo ha un solo acino mangiato, la mia, quella lontano dai gatti quindi più in alto alla collina ogni anno presenta grappoli che mancano di acini, a parte quella in prossimità del bosco fitto che è letteralmente prosciugata dai cinghiali. A parte questo ot, è vero che ci sono marche di crocche o umido che non posso menzionare che usano schifezze per fare il cibo per animali, sono d'accordo con Giardi sul fatto di controllare sul pacco di crocchette la quantità di cereali presente, quella con meno percentuale è migliore, niente bha e bht e scegliere quelle che per un costo limitato abbiano queste caratteristiche. Che ne dite? Per cibi naturali intendevo cucinare il più possibile a casa magari la sera quando si guarda un pò di tivu (magari report), senza poi dover il giorno dopo acquistare prodotti surgelati o pre cotti che hanno maggior quantità di sale e forse conservanti e grassi in percentuale maggiore.
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 madaboutdanny
Registrato dal: 27-04-2011
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Post Inserito 15-12-2015 alle ore 23:12 |
14-12-2015 alle ore 20:15, giardi87 wrote:
Allora i fattori di rischio son fattori in oncologia come dice anche la parola...quindi nn tutti i soggetti esposti alle stesse sostanze svilupperanno tumori...e gli effetti su quella parte sono relativi al tempo di esposizione, alla continuità nell'esposizione e alla quantità dell'esposizione. Detto questo...ognuno è libero di seguire il proprio credo...ma il mio discorso è rivolto alla non serietà del discorso con il quale il veterinario del forum ha liquidato il problema...
Non è questione di credo, ma di volgarissimo denaro...Io devo mangiare biologico, il mio cane deve mangiare il meglio...scusa, ma i soldi dove li prendo tenendo conto che sono sola ed arrivo a poco più di 800 euro al mese? Mangiare biologico costa di più, senza contare che spesso non è biologico manco per niente. Inoltre mi pare che sia noi che i nostri animali si viva di più, tutto sto demonizzare le crocche non lo capisco tanto.
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 ernesto16cleo
Registrato dal: 22-03-2011
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Post Inserito 16-12-2015 alle ore 22:31 |
Ma infatti in fondo a tutto il ragionamento della puntata e un po' il motore stesso dell'inchiesta è proprio il fatto che stiamo parlando di mangime venduto a prezzi piuttosto elevati. Il punto è capire quanto le marche che si vogliono "di qualità" si differenzino da quelle del supermercato. Proprio perché si tratta di una spesa che incide e noi lo sappiamo bene, non mi sembra così assurdo ragionarci sopra. E non si tratta di demonizzare le case produttrici ma:
a) mostrare le lacune legislative
b) richiamare l'attenzione su alcuni fattori da tenere presenti nella scelta
Dare da mangiare un certo tipo di crocche piuttosto di quelle "primo prezzo" al supermercato può comportare sacrifici da parte del proprietario. Come in tutto quello che acquisto, se ne so un po' di più non mi sembra così assurdo...
Che poi un animale che fa vita casalinga, non è denutrito, viene visitato periodicamente viva di più di uno che mangia gli scarti o deve cacciare il cibo, vive all'aperto e non vede mai un veterinario mi sembra ovvio, qualsiasi marca di crocchette mangi.
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danimici15
Registrato dal: 10-04-2012
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Post Inserito 16-12-2015 alle ore 22:51 |
E' vero, i gatti che vivono più a lungo sono quelli casalinghi, perchè qualsiasi sintomo negativo presentino es non mangiano dormono più del solito, ecc, vanno dal vet. I gatti randagi no, non hanno vita più lunga hanno vita uguale a quella di 20 anni fa, anzi ora respirano più smog rispetto ad allora. Fa sempre bene pensare meglio a quello che si compra per gli animali rispetto ad acquistare lo stesso prodotto in fretta ed in maniera quasi meccanica, sei più consapevole di quello che mangia il tuo gatto o cane e di quello che spendi. Se capisci cosa sono gli ingredienti che sono scritti sul pacco di crocchette, ti accorgi che per esempio gli stessi prodotti sono contenuti in un altra marca di crocche e costano un pò meno, forse rischi questo. Il biologico costa un pozzo, neppure io posso permettermelo.
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 Annas
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Post Inserito 16-12-2015 alle ore 23:42 | |
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